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Ciclismo | 01 febbraio 2023, 13:48

FOTO Davide Rebellin, campione e amico che Martino Caliaro si porta nel cuore (e sulla gamba)

Il lavenese "Re del Cuvignone" è reduce da un fine settimana nelle terre del corridore scomparso tragicamente lo scorso novembre dopo un incidente. Dopo una visita alla tomba e al bar di famiglia, un tatuaggio sul polpaccio, accanto a quello di Pantani, per ricordare per sempre il campione veneto

Martino Caliaro e il suo nuovo tatuaggio di Davide Rebellin

Martino Caliaro e il suo nuovo tatuaggio di Davide Rebellin

C’è un altro campione delle due ruote (a pedali) nel cuore di Martino Caliaro. Dopo gli omaggi al suo idolo Marco Pantani, il "Re del Cuvignone" (com’è soprannominato per i suoi record di scalata della salita di Cittiglio) ha fatto spazio sulla sua gamba anche al tatuaggio di Davide Rebellin, campione scomparso lo scorso novembre in seguito a un tragico incidente.

Non solo un campione, ma anche un amico per Martino: «Quando correvo mi faceva le tabelle d’allenamento. Il giorno dell’incidente dovevo scrivergli un messaggio, quando mi hanno detto cos’era successo: mi è caduto il mondo addosso».

Così Martino, lo scorso weekend, ha deciso che Davide avrebbe vissuto per sempre, almeno sulla sua pelle. Una sorta di pellegrinaggio, nei luoghi del campione veneto: sabato Martino è andato a far visita alla tomba di Rebellin, al cimitero di Madonna di Lonigo (provincia di Vicenza), dove Davide riposa accanto a papà Gedeone. E poi un salto a L’Ultima Tappa, il bar di famiglia gestito ora dal fratello Carlo.

Il giorno dopo, per farsi immortalare Davide sulla propria gamba, Martino si è recato a Vicenza, dallo stesso artista che gli aveva tatuato il Pirata sul polpaccio sinistro: «Quando mi ha fatto quello di Pantani eravamo a Laveno, e in totale ci vollero otto ore. Per questo ce ne sono volute cinque».

Martino ha scelto il ritratto di Davide Rebellin con la maglia della nazionale italiana delle Olimpiadi di Pechino, nel 2008, quando tagliò il traguardo in seconda posizione dietro lo spagnolo Samuel Sanchez.

«Ho scelto un’immagine in una posa che ricorda tanto Pantani, con le mani basse sul manubrio». Ed eccoli lì ora, sul polpaccio sinistro, due campioni del ciclismo italiano, per sempre uno accanto all’altro, almeno sulla gamba del Re del Cuvignone.

Lorenzo D'Angelo

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