"...Per avere, al termine della gara, colpito più volte con ripetute manate al volto un calciatore avversario e continuato a rivolgere al medesimo espressioni offensive anche nel tunnel che conduce agli spogliatoi creando tensione tra i componenti delle due squadre".
Il soggetto in questione è Alessandro Rossi, difensore del Varese acquistato sul mercato al posto di un certo Francesco Mapelli (sempre il migliore in campo da quando è al Legnano, ma per la verità anche prima...), che si è beccato quattro giornate di squalifica per la motivazione del giudice sportivo, che si commenta da sola, alla vigilia di una partita decisiva a Seregno: in caso di sconfitta, la squadra biancorossa precipiterebbe a -8 dall'attuale avversaria dei playout e, quindi, virtualmente retrocessa in Eccellenza poiché la distanza non deve essere superiore ai 7 punti.
Non contento, il signor Rossi, invece di restare in silenzio o chiedere scusa a tifosi e compagni per il gravissimo danno procurato, per prima cosa era intervenuto sui social domenica sera per il sacrosanto 4,5 in pagella affibbiatogli dal nostro giornale "per l'espulsione a partita terminata che metterà ancora più nei guai il Varese nella sfida di Seregno che vale un campionato: imperdonabile da un uomo d'esperienza come lui..".
"Ma non ti vergogni? L'hai vista la partita o scrivi a caso? - si era precipitato a scrivere Rossi sui social sotto i voti di VareseNoi - Spero di avere il piacere di conoscerti di persona perché ora mi sono stufato...".
In effetti, c'è da vergognarsi, signor Rossi: il voto avrebbe dovuto essere 2, non 4.5.