In commissione Cultura, a Gallarate, arriva il momento per la discussione sull’addio al Sistema Bibliotecario Panizzi e l’esordio sul punto dell’assessore Claudia Mazzetti (Lega) è di quelli che non ti aspetti: «Anche Alberto Lovazzano (assessore al Bilancio con l’Amministrazione Guenzani, centrosinistra, Ndr) aveva sollevato perplessità sul Panizzi. Almeno, così mi è stato riferito».
L’assessore approfondisce: «La Regione ci obbliga a fare parte di una aggregazione. Busto è l’unico comune che si è fatto avanti con noi, dopo che abbiamo provato a interfacciarci con il Panizzi. E il Panizzi è risultato pressoché inesistente». Di più: «I costi per abitante, nel Panizzi, sono superiori rispetto a quanto avviene altrove, in certi casi il doppio. E non hanno partecipato, non hanno fatto nulla nell’Hic – Hub Istitutti Culturali. Mi interrogo sullo stare nel Panizzi. Il contratto scade il 31 dicembre e non si vedono vantaggi. Busto ha accolto la possibilità di una nostra entrata (nel sistema bibliotecario, Ndr). Faccio presente che il comune di Cassano Magnago è uscito per primo dal Panizzi, seguito da Cavaria. Non hanno trovato un servizio corrispondente alla spesa». Come dire: si perdevano pezzi e non a caso.
Ruolo di Gallarate, nel Panizzi, ritenuto ingrato: spese sostenute per acquistare volumi un po’ per tutti. Vantaggioso per i piccoli comuni, sfavorevole per la città dei due galli. Non solo: costi sul personale non convenienti e, sottolineatura proveniente da più parti, ruolo poco incisivo in Duemilalibri, la manifestazione dedicata alla lettura che Gallarate difende e ripropone da oltre vent’anni.
Cesare Coppe (Città è vita) ha sottolineato: «Quello sul Panizzi è un investimento a perdere, il valore aggiunto per Gallarate è la centralità, in rete con comuni più piccoli. Un ruolo non sfruttato per tanti motivi. Ma ora la centralità passa a Busto».
Disquisizioni sulla possibilità che il noto campanilismo Gallarate/Busto possa funzionare da stimolo, eventualmente con un ruolo di Saronno, anch’esso comune che potrebbe finire sui piatti della bilancia: la distribuzione dei pesi potrebbe cambiare. Voti in Commissione equamente divisi tra favorevoli e astensioni. Destino, con ogni probabilità, deciso.