/ Economia

Economia | 23 ottobre 2022, 11:46

CBD e sport. È doping?

È facile che, ogni volta si parli di sport, l'argomento possa virare su temi decisamente più “scomodi” ed anche poco piacevoli come il doping o il consumo di altre sostanze per alterare le prestazioni sportive degli atleti

CBD e sport. È doping?

È facile che, ogni volta si parli di sport, l'argomento possa virare su temi decisamente più “scomodi” ed anche poco piacevoli come il doping o il consumo di altre sostanze per alterare le prestazioni sportive degli atleti. Un fenomeno che, purtroppo, sembra permeare il mondo dello sport e coinvolga anche le cosiddette “droghe leggere” escludendo quelle legali come il CBD e simili.

Esatto, a quanto pare è già da qualche tempo che il CBD ormai di grande diffusione anche in Italia, sia in negozi fisici specializzati che in quelli virtuali, clicca qui per vederne uno, sembra essere fuori dalla questione doping, con le dovute cautele naturalmente, ma andiamo ad analizzare per bene la situazione mostrando come, la stessa sostanza, può avere un duplice uso e nessuna conseguenza. Da una parte mettiamo dunque gli sportivi e dall'altra dei normali consumatori.

CBD e doping: la risposta è no

Correva l'anno 2013 e la World Anti-Doping Agency, o abbreviata WADA, decise di allentare un po' le misure per quanto riguardava l'utilizzo di cannabinoidi da parte degli atleti. Il risultato fu che la soglia di tolleranza venne innalzata fino a 150 nanogrammi per milliltro, un eccezionale balzo in avanti se si considera che prima la soglia era di 15 nanogrammi per millilitro!

Eccezionale sì, ma che andava ancora a penalizzare i cannabinoidi, per fortuna è bastato relativamente “poco” tempo prima che la situazione mutasse ancora, e in meglio.

Passarono dunque altri anni e si arrivò finalmente al 2018 quando, sempre la WADA, decise di totalmente il CBD dalle sostanze proibite, ma solo ad alcune condizioni. Il CBD va bene, ma il divieto totale permane per altri cannabinoidi, siano essi naturali o sintetici, al pari del THC, quello che dà gli effetti psicotropi insomma.

Quindi gli atleti possono utilizzare il CBD, o erba legale o cannabis light se preferite, ma devono assicurarsi che si tratti di un prodotto che non contenga la benché minima traccia di THC pena l'esclusione dalla competizione ed altre conseguenze che possono rivelarsi ben poco piacevoli.

CBD: non solo atleti, ma anche amanti del relax

Quindi, oltre agli atleti che lo vogliono utilizzare per allentare un po' la tensione prima delle gare o alleviare un dolore da infortunio, ci sono anche le persone che decidono di utilizzare il CBD per dei fini similari o, comunque, per trovare il giusto momento di relax con una soluzione sicura e naturale al 100%.

Visto che non annebbia la mente e la rende comunque lucida, ma scioglie i muscoli del corpo e fa passare anche dei fastidi come mal di pancia, inappetenza, insonnia e simili, il CBD si è diffuso davvero a macchia d'olio tra gli amanti dello star bene e del relax!

Infatti molti di essi garantiscono dei cataloghi sempre ben forniti, una varietà di pagamenti, numerosi prodotti studiati per le esigenze più disparate (dagli sportivi fino ai nostri amici a quattro zampe) ed un servizio che garantisce una consegna rapida e soprattutto sicura (con tanto di rimborso se dovesse essere necessario).

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore