Un imprenditore straordinario, dotato di una grande energia e volontà. Ma anche un marito, un papà, un nonno: nell'ultimo saluto all'ingegner Alfonso Randi - oggi nella chiesa parrocchiale di Sant'Edoardo a Busto Arsizio - questi tratti sono affiorati con affetto e riconoscenza.
Cosa conta nella vita
Perché sì, questo bustocco, scomparso a 94 anni, è stato un riferimento importante per il territorio (LEGGI QUI). Con la tessitura di cui prese le redini così giovane, per la scomparsa del padre, con l'impegno associativo che si è manifestato anche nella presidenza Univa negli anni Settanta e in quel suo esserci sempre ad esempio quando si è trattato di fondare l'università Liuc. E poi i Lions, lo sport appunto.
Ma in questo percorso così intenso, al termine della cerimonia oggi è stato ricordato come «un marito prezioso, assennato, leale, con i figli generoso». E proprio i figli rammentano l'elemento chiave con cui sono cresciuti: il suo esempio. Così il saluto: «Ricorderemo i tuoi bellissimi occhi azzurri, tersi come il cielo e profondi come il mare».
Come pure grazie è la parola ricorrente nello splendido messaggio pronunciato da uno dei nipoti, tra episodi teneri e anche divertenti: «Ancora una volta voglio dirtelo... Tu mi ha detto, nella vita non contano gli incarichi, ma importante è sentirsi soddisfatti e non avere rimpianti, cercare di ritagliarsi il proprio posto nel mondo».
La riconoscenza
Lo poteva dire con schiettezza l'ingegner Randi, che si è ritagliato il suo posto e ha avuto incarichi di rilievo. Che ha fatto tanto e oggi la riconoscenza di Busto Arsizio è stata manifestata anche dalla presenza della vicesindaco Manuela Maffioli. Nei giorni scorsi, quest'ultima aveva detto: «Il saluto all'ingegner Randi è intriso di rammarico e gratitudine. Rammarico per la consapevolezza della grande perdita subita dalla città, gratitudine per l'importante contributo ricevuto. Quando scompare un imprenditore tessile scompare sempre l'autore di una delle pagine più significative della nostra storia, in cui l'economia si fa identità. Il vero omaggio deve essere quello di proseguire, tutti insieme, nei percorsi da loro tracciati».
Seguire l'esempio, appunto, indicato da Alfonso Randi nei fatti. Ma ha lasciato ai suoi cari anche uno scritto, sincero come lui era, "Un'orma nella neve".
Uno scritto che - sottolineava - «non è la sola storia della mia vita. È però anche la storia di quelle persone che hanno contribuito a darmi la vita, storia che deriva o da quanto mi è stato raccontato o da documenti che ho potuto rintracciare. È un tessuto di avvenimenti che hanno rappresentato la struttura entro la quale ho fatto il percorso dei miei amici e che mi hanno lasciato orme tangibili e costruttive».
Tessuto, quella parola che viene naturale usare a un imprenditore del settore, la cui esistenza si intreccia fortemente all'azienda. Un ragazzo, che non può vivere molta spensieratezza: «La mia vita, prima che capitasse il tumore al papà, è stata normale. Ma dopo del tutto anormale perché da allora ho rinunciato a qualsiasi divertimento, tranne in rare occasioni, ed ho dedicato interamente il tempo al lavoro. Ho così potuto raggiungere la mia autonomia e creare le basi per formare una famiglia, diventando soggetto attivo e responsabile».
Sfogliare quelle pagine, significa apprendere, emozionarsi, ricordare, commuoversi, respirare profondamente Busto, incontrare personaggi che sono volti autentici come le loro passioni, e molto altro ancora.
Pagine dove la consapevolezza di ciò che si è fatto, offre anche la grandezza dell'umiltà, con «il convincimento che mi sta dentro che io sono in debito con la vita... perché ho avuto di più di quanto la vita normalmente dà ad un essere umano. Ancora una volta esprimo il mio grazie. Grazie immenso Dio del creato, per questa vita terrena che mi hai dato, per l’attimo di individualità che ho goduto, per gli infiniti orizzonti che mi hai prospettato - e tutto si conclude con la bellezza di una preghiera - Ti prego, o Dio della misericordia, di accogliermi nel tuo tutto senza confini».
La neve fresca sembra cancellare l'orma, è vero, eppure dopo aver letto queste pagine e ascoltato questi ricordi, si sente c'è qualcosa che resta visibile oltre ogni tempo.