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Attualità | 16 agosto 2022, 19:29

«Aperti da 320 anni, ma a cena chiudiamo. Non ci interessa essere le più ricche del cimitero... la sera stiamo in famiglia e viviamo»

Beppe Gandolfo, corrispondente Mediaset, racconta la lezione di vita del ristorante Corona, da 320 anni di proprietà della medesima famiglia al confine fra Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia: «Nelle ultime due generazioni le titolari fanno servizio solo a pranzo perché a loro non interessa diventare le più ricche del cimitero... Alla sera stanno in famiglia, vanno al cinema o a ballare, guardano la tivù: noi facciamo lo stesso con i nostri affetti?»

«Aperti da 320 anni, ma a cena chiudiamo. Non ci interessa essere le più ricche del cimitero... la sera stiamo in famiglia e viviamo»

Nelle scorse settimane, per realizzare un servizio per la rubrica Studio Aperto MAG, sono stato a San Sebastiano Curone, paesino di 500 abitanti, in provincia di Alessandria, proprio al confine fra Piemonte, Liguria, Lombardia e Emilia. Lì c’è il ristorante Corona, da 320 anni di proprietà della medesima famiglia. Un record? Forse.

Ma non è questo l’aspetto che mi ha maggiormente colpito, bensì il fatto che nelle ultime due generazioni (cioè la nonna e la mamma di Marta, attuale titolare) il ristorante è sempre rimasto chiuso alla sera. Facevano servizio soltanto a pranzo.

Alla domanda di parecchi curiosi sul perché di questa scelta, davvero insolita per un ristorante, le due donne hanno sempre risposto: «Non ci interessa essere le più ricche del cimitero…» aggiungendo, con candore: «Alla sera ci piace stare in famiglia, andare al cinema, a ballare, guardare la tivù».

Che lezione di vita! Infatti Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, le cita spesso di esempio per come deve essere affrontata la vita, il lavoro.

I tempi sono cambiati. Oggi Marta, la titolare, nei fine settimana apre anche a cena. Ma chiude il ristorante da Natale a Pasqua. Anche lei per godersi la vita.

Quanti – io per primo – abbiamo sacrificato molti dei nostri affetti o interessi per il lavoro, per la carriera, per qualche guadagno in più. Ce lo porteremo al camposanto? Non credo proprio. Ma attenzione: c’è sempre tempo per cambiare. Dare un senso alla propria esistenza ed essere ricchi – delle cose che contano – in vita, e non al cimitero.

Beppe Gandolfo

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