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Territorio | 13 giugno 2022, 13:37

Casciago, dodici tigli abbattuti in via Garibaldi. Il sindaco: «Scelta dolorosa ma inevitabile per la sicurezza»

Protesta la minoranza con il capogruppo Zanotti: «Gli alberi vanno manutenuti e non eliminati perché danno fastidio». Reto: «Le piante avevano deformato i marciapiedi, ne piantumeremo quattro in zona e altre otto sul territorio». Oltre alle manutenzioni, partito anche il piano asfaltature e la sistemazione della segnaletica orizzontale e verticale

La base dei tigli di via Garibaldi a Casciago

La base dei tigli di via Garibaldi a Casciago

Sono cominciate questa mattina, 13 giugno, a Casciago, le operazioni di abbattimento di 12 tigli in via Garibaldi sulla strada che conduce all'ex circolo. 

«Scelta presa a malincuore ma inevitabile per ragioni di sicurezza - spiega il sindaco Mirko Reto - i tigli avevano danneggiato pericolosamente il marciapiede con le loro radici, rendendo impossibile il transito di carrozzine e passeggini e mettendo a rischio le persone più anziane. Piantumeremo quattro alberi in zona e altri otto sul territorio, probabilmente a Sant'Eusebio e dalle parti della pista ciclabile».

Una decisione contestata con forza dalla minoranza (La Civica). 

«Gli alberi vanno manutenuti e non abbattuti perché danno fastidio - dichiara il capogruppo Andrea Zanotti - si tratta di tigli sani e il fatto di piantumarne di nuovi in zone del paese già ricche di verde impoverisce quelle dove già ce n'è poco. Una scelta inaccettabile». 

«Il nostro obiettivo - replica il primo cittadino - è puntare sulle manutenzioni e guardare al futuro per avere un paese migliore di come lo abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione. L'abbattimento dei tigli è funzionale anche al progetto di far rivivere l'ex Circolo di cui siamo ritornati in possesso, dopo che la precedente amministrazione lo aveva lasciato lì abbandonato».

Oltre alle manutenzioni, a Casciago è partito anche il piano asfaltature e quello per la sistemazione della segnaletica orizzontale e verticale. 

«Abbiamo iniziato dalla parte alta del paese per arrivare poi fino a Casciago e a Morosolo - conclude Reto - andando a risolvere problemi che si trascinavano da anni irrisolti come quelli di via del Campazzo». 

 

Matteo Fontana

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