La riforma di potenziamento della sanità lombarda approfondita nel ruolo di infermieri e professionisti sanitari.
Questo l’argomento di un convegno che oggi pomeriggio a Varese ha visto protagonisti il presidente della Commissione sanità di Regione Lombardia Emanuele Monti, il presidente di OPI Varese Aurelio Filippini, la presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli, Diego Catania e Elena Cossa di TSRM-PSTRP e Marino Dell’Acqua, direttore sociosanitario ASST Valle Olona.
La riforma - «che ha stanziato 2 miliardi di euro» ha ricordato Monti» - porterà sul territorio e verso il paziente infermieri e OSS: lo dimostra l’importanza che le due figure professionali avranno nelle Case di Comunità, varate proprio dalla legge e simbolo di una medicina di prossimità molto più sviluppata che in passato.
Non mancano le questioni da sistemare, come quella del numero degli infermieri: «Oa gli operatori scenderanno sul territorio, non aspetteranno i pazienti - afferma Aurelio Filippini - Ma questo sarà un grande cambiamento per tutti: per gli infermieri significherà non essere in ospedale: il numero attualmente basso di operatori potrebbe allora costituire un problema. Nel tempo però il risultato sarà rivoluzionario».













