Negli ospedali gestiti dall'Asst Sette Laghi i medici si trovano bene e in pochissimi casi, soprattutto rispetto ad altre strutture lombarde, lasciano il luogo dove lavorano, magari scegliendo di dirigersi verso il settore privato, la libera professione o la medicina generale, come fanno alcuni loro colleghi in Lombardia.
A dirlo è un recente studio svolto dall'Anaao-Assomed Lombardia, il sindacato più rappresentativo dei medici ospedalieri pubblici, ripreso dall'Eco di Bergamo, che si è occupato di indagare sulle cosiddette "cessazioni" dei rapporti di lavoro, esclusi ovviamente i pensionamenti.
Dall'indagine è emerso che tra i sei ospedali lombardi presi in esame, omogenei per struttura e tutti dotati di un centro trauma, quelli dell'Asst Sette Laghi sono quelli che presentano meno cessazioni di rapporti di lavoro dei medici, meno di 10.
Il periodo considerato è quello dal 2017 al 2020: nessuno fa meglio dell'Asst Sette Laghi. Bergamo arriva a 90 cessati, Brescia a 70, Niguarda a Milano a quasi 60, Monza tra i 50 e i 60, San Matteo di Pavia poco più di 50 e Asst Sette Laghi meno di 10.
Anche in termini percentuali, la performance migliore è sempre di Asst Sette Laghi, che non arriva al 2% di rapporti di lavoro cessati; Bergamo è al 12%, Pavia al 10%, Monza all'8%, Niguarda e Brescia al 6%.














