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Basket | 19 marzo 2022, 19:06

Scavigliate e influenza: la Sfiga è tornata. Ma Varese vuole mostrarsi più forte anche di quella

Contro Pesaro (palla a due domani ore 17) non ci sarà Marcus Keene (altri 8-10 giorni senza allenamenti) mentre Sorokas e Ferrero non saranno in completa forma. I biancorossi, però, non intendono arrestarsi: una vittoria chiuderebbe, forse per sempre, il discorso salvezza

Scavigliate e influenza: la Sfiga è tornata. Ma Varese vuole mostrarsi più forte anche di quella

Era da un po’ che se ne stava quieta, nel suo cantuccio buio, nero, squallido, triste e solitario.

Scriviamo della vecchia, cara, nemica Sfiga. Le mancava, la “sua” Varese. Forse era anche un po’ incredula e contrita davanti al popò di cammino fatto in sua assenza… E così è tornata a bussare alle porte del Lino Oldrini.

Nell’ordine. Marcus Keene ricade sul piede di un compagno durante l’allenamento di giovedì: distorsione di primo grado della caviglia sinistra. Il bollettino medico, aggiornato, dice che dovranno trascorrere 8-10 giorni prima che l’americano possa tornare in palestra: salvo miracoli, il “nano” bollente salterà quindi anche il match di sabato prossimo al Forum.

Poi l’influenza: a inizio settimana qualche problema per Siim-Sander Vene e per Guglielmo Caruso, superato, quindi a stare male hanno iniziato Paulius Sorokas e Giancarlo Ferrero. Parecchio male, soprattutto il capitano: fino a ieri sera il termometro segnava quota 39° e la febbre era accompagnata da forti problemi intestinali. Il Covid non c’entra nulla: tutti i tamponi sono sempre risultati negativi, i suoi come quelli dei compagni.

Oggi Sorokas si è allenato, pur svolgendo solo una parte della sessione di rifinitura ordinata da coach Roijakkers, mentre Ferrero no. Si tratta di atleti professionisti, non comuni mortali: non sarà quindi una sorpresa vederli domani regolarmente in canotta e pantaloncini… Il loro stato di forma, però, non potrà essere ottimale, soprattutto quello del mancino di Bra.

È così che Openjobmetis-Carpegna Prosciutto Pesaro (palla a due ore 17, dirigono Begnis, Galasso e Boninsegna), nono capitolo del vangelo secondo Johan, è sempre di più destinata ad assumere i contorni della “prova” a tutto tondo. Non solo una richiestissima e sempre difficile conferma, non solo un altro scontro salvezza da vincere (Pesaro è a 16, Varese a 20, all’andata i marchigiani si imposero di 19), non solo la possibilità concreta di spedire sia Cremona che Fortitudo a -10 (entrambe giocheranno in trasferta), ma anche il primo esame nelle difficoltà della nuova era biancorossa.

Dando per certi (si spera), al di là delle condizioni, Sorokas e Ferrero, l’assenza di Keene si porta via 17,9 punti di media, quelli del secondo realizzatore della Serie A. Si porta via, anche, quella dose di imprevedibilità e invenzione oltre le righe che nelle ultime 8 gare si è sposata alla perfezione con il gioco del Re Mida olandese, nel quale tutti e in ogni momento possono colpire.

Ma è inevitabilmente proprio da questa comunione collettiva che si ripartirà. E forse siamo solo noi che ci stiamo preoccupando, quasi come se fosse “dovuto” farlo: se pensate che l’uomo di Deurne e i fidi Seravalli e Jemoli abbiano fatto qualche piega davanti al welcome back della Sfiga, vi sbagliate di grosso. Nessun cambiamento, nessun aggiustamento, anche senza Keene: quello che finora ha fatto lui, lo faranno gli altri. Semplice.

Pesaro avrà due possibilità sul palco di Masnago: dimostrare che nulla è perfetto oppure inchinarsi come hanno fatto (quasi) tutti gli altri. Sulla squadra di Luca Banchi va scritta una cosa: è quadrata. Forse modesta, ma di sicuro quadrata. E lo è ancora di più da quando la dirigenza ha lasciato partire quello che avrebbe potuto essere un potenziale ex, Tyler Larson, un esterno quindi, e ha accolto sulla barca il lungo baltico Marek Mejeris. Ora c’ ancora più equilibrio nel roster marchigiano: regia affidata a Davide Moretti e Matteo Tambone (lui sì ex), licenza di far male nelle mani di Doron Lamb (il miglior marcatore pesarese), esperienza e classe sotto al nome del veterano Carlos Delfino, e pacchetto lunghi invidiabile con Jones, lo stesso Mejeris e Camara (che però è infortunato). A completare il quadro gli onesti Sandford, Demetrio e Zanotti.

Il morale della squadra in trasferta (attenzione: la Carpegna Prosciutto è quarta per minor numero di rimbalzi concessi agli avversari) è alto: la vittoria di domenica scorsa contro Brindisi ha confermato che il nucleo di Banchi non ha alcuna intenzione di farsi invischiare dalle ultime due della classe. 

Il morale di Masnago sarà altissimo, ciaone alla sfiga: tutto esaurito

Quaranta minuti e si saprà chi ha davvero ragione a essere così felice. 

Fabio Gandini


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