Marco Colombo, imprenditore e sindaco di Daverio, traccia un primo bilancio del suo nuovo impegno da primo cittadino eletto esattamente 100 giorni fa.
Il traguardo dei primi cento giorni di mandato è solitamente l'apice della "luna di miele" con gli elettori come avviene per tutti i livelli istituzionali.
«Cento giorni con tanti "perché" - osserva Colombo - perché avrei voluto fare tanto di più per la mia comunità, ma mi sono reso conto quanto sia difficile in ambito burocratico amministrativo, coniugare il volere con il fare. Perché è difficile ragionare in un contesto di condivisione, di rete, di strategie, non solo a livello territoriale, ma anche anzi soprattutto a livello verticale, con enti superiori e governo nazionale».
Ma poi c'è il vero motivo, quello che di fa andare avanti tutti i giorni nell'affrontare i problemi del paese e cercare di risolverli per il bene di tutta la comunità.
«Ma poi c'è il vero perché, perché l'hai fatto e ti sei messo in gioco - sottolinea il sindaco di Daverio - fondamentalmente ognuno di noi può incidere sulla vita sociale, sulle scelte condivise, sulla determinazione di poter essere protagonista, anche se sembra impossibile. Perché lamentarsi, perché criticare, perché denigrare l'operato altrui, se poi, quando sei chiamato a ricoprire un ruolo, ti dimostri meno capace di chi apostrofi quotidianamente sui social? Ho deciso di non scegliere la strada semplice della critica e del "te l'avevo detto". Lavoro, pianifico, condivido, mi confronto e faccio».
«Perché il mio interlocutore ogni giorno cambia e prima di chiedere, cerco di capire cosa si possa fare assieme, perché piuttosto di distruggere rapporti umani, voglio crearne di nuovi, proiettandomi in una dimensione diversa, che non vuole perseguire una strage di affetti» conclude Colombo.