«Ho deciso, con entusiasmo e convinzione, di dare la mia disponibilità a candidarmi per la carica di Sindaco di Varese»: sono le parole con cui Matteo Bianchi, dopo aver anticipato l'incontro con il segretario Matteo Salvini (leggi QUI le dichiarazioni del leader leghista), scioglie la riserva e decide di accettare la sfida per Palazzo Estense (leggi qui le dichiarazioni dei vertici del Carroccio).
«Chi da tanti anni, come me, si impegna sul territorio a servizio delle proprie comunità - spiega Bianchi - non può rimanere insensibile alla sfida delle prossime elezioni amministrative a Varese, capoluogo della nostra provincia e città che mi ha dato tanto sotto molti aspetti fin dall’infanzia: è giunta l’ora di mettersi in prima linea per restituire, con impegno e dedizione, quanto la città mi ha donato».
«Mi sono sempre definito un “amministratore locale prestato alla politica nazionale” e credo convintamente nel valore delle autonomie - spiega ancora il deputato varesino, già sindaco per due mandati a Morazzone - I cittadini si riconoscono nei propri Municipi, primo tassello dell’architettura istituzionale del paese».
Poi Bianchi spiega di essersi già visto con il segretario leghista Matteo Salvini: «Accelerando i tempi previsti - dice - ho parlato ieri in tarda serata con il leader del mio partito, Matteo Salvini, al quale ho chiesto di poter essere libero di coinvolgere il meglio della società varesina oltre che - ovviamente - i partiti di centro-destra e le liste civiche collegate. È per me importante creare una squadra che travalichi i paletti della coalizione e si rivolga alle persone più rappresentative ed autorevoli della comunità varesina, per garantire alla nostra città una “Giunta dei migliori”, per elevarsi davvero a ruolo di capoluogo e per guardare all’Europa come elemento di opportunità e di sviluppo».
A queste condizioni, «con la garanzia che il mio impegno è parte di una squadra per cui tutti si assumono le responsabilità del risultato», Bianchi mette la sua disponibilità «nelle mani della sezione locale del mio partito e del resto del centrodestra varesino.
«Personalmente, dopo 20 anni di gavetta locale senza nulla chiedere e poi un ruolo da deputato interpretato con impegno, rimetto tutto in discussione per spirito di servizio e dedizione, puntando ad impegnarmi per un ruolo ben più complicato rispetto all’attuale».
«Conoscendo le responsabilità e la complessità del ruolo del sindaco, da parte mia non ci sarà mai nessun affronto personale nei confronti di Davide Galimberti, che è persona che stimo umanamente - aggiunge Matteo Bianchi sull'attuale primo cittadino - Tuttavia, abbiamo visioni politiche differenti e valori che ci pongono su fronti opposti».
«È mia intenzione discutere, proporre e dibattere sugli argomenti e non sulle persone - conclude il deputato di Morazzone - Ho la presunzione di poter costruire un’offerta per la città alternativa a quella della sinistra, con l’aiuto di tanti e tenendo bene a mente i valori liberal-conservatori, cattolici e della centralità delle autonomie».
«Sicuramente avremo davanti mesi molto stimolanti: io ci sono!».