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Attualità | 15 aprile 2021, 20:52

Fabiana Dadone (5S): «Facciamo un test antidroga a deputati e senatori»

Sta facendo discutere la proposta della ministra cuneese, cui è stata affidata la delega alle politiche per contrastare le droghe, che replica con questa provocazione alle polemiche del centrodestra

Fabiana Dadone (5S): «Facciamo un test antidroga a deputati e senatori»

Quando ancora solo si vociferava che la delega alle politiche per la droga potesse essere affidata a Fabiana Dadone, ministro 5 Stelle alle Politiche giovanili, Giorgia Meloni, per prima, l’aveva attaccata frontalmente.

Quando poi la sua nomina è stata ufficializzata dal Presidente del Consiglio, tutto il centrodestra, da Fratelli d’Italia a Forza Italia passando per la Lega, aveva sparato a palle incatenate contro l’unico esponente cuneese a far parte del governo Draghi.

La ministra ha aspettato qualche giorno, nella speranza che le polemiche si placassero, ma ora replica e rilancia.

«Sono stata attaccata in maniera bieca per le mie posizioni antiproibizioniste da molti esponenti di destra. Subdolamente qualcuno vuole farmi passare per drogata. Offriamo allora messaggi di coerenza ai giovani – dice provocatoriamente riproponendo un tema sollevato già in passato ma rimasto sempre lettera morta per ragioni facilmente intuibili -, facciamo un bel test antidroga io e i parlamentari proibizionisti, così diamo un segnale di coerenza ai giovani.

Noi siamo qui per dare l'esempio. Io – rilancia - sono incensurata altrimenti non avrei nemmeno potuto candidarmi col MoVimento 5 stelle. Non assumo sostanze stupefacenti e affronto nel merito ogni questione politica. I miei detrattori possono dire lo stesso? I giovani che ci guardano hanno il diritto di saperlo, di sapere chi sono le persone che pretendono di dirgli cos'è giusto o sbagliato».

Il suo assistente, l’avvocato di Savigliano (Cn) Nicola Clerici, spinge oltre la provocazione e sui social posta un “Je suis Gasparri”, con un esplicito riferimento all’esponente di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che sulla delega alla Dadone era arrivato ad evocare la crisi di governo.

Mario Draghi, dal canto suo, in tutt’altre faccende affaccendato, ha fatto orecchie da mercante.

Ad oggi, risulta che le proteste del centrodestra nei confronti della ministra siano cadute nel vuoto.

È verosimile immaginare che anche la richiesta della Dadone vada incontro ad analoga sorte.

GpT


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