Cento firme contro l'installazione di un'antenna di Iliad e Wind in un terreno di via Leoncavallo, di proprietà al 50% del vice sindaco Giuseppe Franzi. Ci sarebbe questo alla base delle divergenze che hanno portato allo scioglimento dell'amministrazione di Saltrio (leggi QUI) e al commissariamento del comune.
Una faccenda iniziata poche settimane fa, quando i residenti di via Leoncavallo hanno scoperto che nel terreno a pochi metri dalle loro case, in una zona immersa nel verde del comune patromonio Unesco, avrebbero installato un antenna alta 40 metri. Un intervento di cui non erano a conoscenza, quando invece la normativa prevede, oltre all'affissione sull'albo pretorio, di aprire una procedura per informare i residenti diretti interessati con una lettera.
«Non abbiano ricevuto nulla invece - spiega il primo firmatario della petizione - Abbiamo visto iniziare i lavori e abbiamo chiesto cosa stesse accadendo. Una doccia fredda. Come si vede dalle foto la zona è immersa nel verde e l'antenna sarà posizionata proprio di fronte alle uniche case presenti. Ravvisiamo un pericolo per la nostra salute, oltre al danno economico per la svalutazione che le nostre case subiranno. Lì abbiamo messo i sacrifici di una vita».
Appreso dell'antenna i residenti hanno ricostruito l'iter della pratica di autorizzazione: «Dagli atti risulta la manifesta intenzione delle società di voler installare un'antenna in paese e la richiesta di individuare un'area comunale ideona. Il Comune ha risposto che non ce n'erano e le società si sono rivolte ai privati». Al vice sindaco per la precisione, individuando nel suo terreno il sito idoneo, nonostante nelle vicinanze ci sia vegetazione che quanto meno avrebbe potuto mitigare l'impato dell'intervento. «Lo stesso è però a capo dell'uffico edilizia e quindi ha seguito tutto l'iter della pratica e l'ha autorizzata. Non volgiamo insinuare nulla ma chiediamo rassicurazioni e chiarezza che tutto si sia svolto nel modo corretto, perché quanto meno il conflitto d'interessi appare evidente. Riteniamo inopportuno che sia stato lui a firmare le autorizzazioni».
I residenti si sono quindi rivolti al sindaco, Maurizio Zanuso, che si è detto completamente all'oscuro della situazione e che ne avrebbe chiesto conto. Purtroppo la risposta non è arrivata perché nel frattempo la giunta si è sciolta. «E' un fatto che reputiamo grave e la prima cosa che faremo, una volta insediato il commmissario, è chiedere di essere ricevuti. Nel frattempo ci rivolgeremo al al Tar per la sospensione dell'intervento e alla procura per valutare eventuali illeciti. Le nostre preoccupazioni sono lecite e se ci avessero avvisato, come previsto dalla legge, avremmo potuto agire prima di trovarci davanti al fatto compiuto».
L'installazione dell'antenna non preoccupa tra l'altro solo i residenti della via in questione, ma un centinaio di cittadini che hanno firmato la petizione e non vorrebbero veder deturpato un territorio che fa del verde la sua ricchezza e che è considerato patrimonio dell'umanità. Oltre chiaramente a voler rassicurazioni sui danni alla salute che l'antenna potrebbe arrecare, posta così vicino alle case.