Dopo l’incidente in cui una donna è rimasta gravemente ferita, andando a scontrarsi con l'isola salva pedoni appena posizionata su viale Borri, si è accesa la polemica sulla pericolosità dell'intervento (leggi QUI). Anche i residenti hanno contestato l'opera e oggi arriva la presa di posizione di Fiab Ciclocittà.
«Le perizie sul cantiere e l’esatta dinamica dell’incidente (leggi QUI) stabiliranno la ripartizione delle responsabilità, che al momento riterrei di attribuire prevalentemente al comportamento imprudente dell’automobilista, a ciò indotta - spiega Giuseppe Ferraris - Peraltro, dall’abitudine generalizzata dei veicoli a percorrere viale Borri a velocità ben superiori a quelle consentite e che sarebbero raccomandabili soprattutto nell’attraversamento, in curva e contro-curva, di un nucleo abitato».
«Gli abitanti di Bizzozero hanno ripetutamente messo in evidenza l’insostenibilità di tale situazione e l’isola spartitraffico è stata allestita certamente per dare un po' più di sicurezza all’attraversamento pedonale del viale, situato nella posizione più favorevole per il collegamento pedonale (breve, diretto) di abitazioni e servizi estesi sui due lati dell’asse stradale - continua - La scelta dell’intervento a mio parere, è quindi del tutto condivisibile, ma per trovare piena efficacia e scongiurare rischi di incidentalità dovrebbe collocarsi in un contesto viabilistico di moderazione del traffico e di abitudine alla condivisione dello spazio stradale, che a Varese fa ancora fatica da affermarsi».
Nel caso specifico, per Ferrari, «si tratterebbe di riconfigurare il viale come strada urbana, a velocità moderata, venendo in Varese, almeno fin dall’intersezione con via Carletto Ferrari, in prossimità del Ristorante “Al vecchio Convento”– se non anche prima - , di sistemare dignitosamente con un minimo di arredo urbano e gli opportuni dispositivi di rallentamento l’incrocio Borri-Portorose-R. Settimo, e adeguare tutto il viale Borri ad una fruizione condivisa a velocità moderata con l’allestimento di corsie ciclabili in entrambe le direzioni».













