Due bandi per dare un po’ di ossigeno al mondo del commercio travolto dagli effetti della pandemia.
Uno è una riedizione (con sostegni più consistenti) del bando regionale dello scorso anno rivolto alle realtà economiche che appartengono all’area del Distretto Urbano del Commercio. L’altro riguarda invece riguarda la concessione di contributi comunali alle imprese che operano al di fuori di questo perimetro, e coinvolge quindi anche le periferie.
Le iniziative sono state presentate questa mattina, con un casuale tempismo: il ritorno in zona rossa della Lombardia, infatti, sancisce un ulteriore momento critico per le imprese del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato a cui i bandi sono rivolti.
La vicesindaco e assessore al Commercio Manuela Maffioli, affiancata dall’assessore al Bilancio Paola Magugliani, ha illustrato questi interventi che «dimostrano l’azione puntale, concreta e coerente dell’amministrazione».
Il bando Duc II e l’“extra-Duc”
«L’anno scorso – ricorda la vicesindaco – abbiamo aderito al bando regionale per le attività che rientrano nel Distretto. È stata utilizzata circa la metà dei 100mila euro a disposizione; ora rimettiamo a bando i rimanenti 48mila». Con una novità: «Abbiamo alzato la cifra massima erogabile per ciascun richiedente, portandola da 1.500 e 2.500 euro. Possono partecipare anche le imprese che hanno già beneficiato del bando precedente, che potranno ottenere la differenza tra quanto già percepito e il tetto dei 2.500 euro».
Il rimborso sarà pari al 50 per cento della spesa sostenuta (per la realizzazione di opere edili, per l’acquisto di impianti o arredi, di dispositivi di protezione e così via: qui gli interventi e le spese ammissibili).
Questo bando sarà aperto tra il 10 maggio e l’11 giugno, con erogazione entro il 30 settembre.
Prima, però, tra il primo e il 30 aprile (con erogazione entro il 30 giugno) sarà aperto quello “extra-Duc” per le attività al di fuori del Distretto, comprese quindi quelle più periferiche.
«Si tratta di un bando comunale – precisa Maffioli – che mette a disposizione 100mila euro. La quota massima prevista per ciascuna attività è di 1.500 euro». Anche in questo caso le spese sostenute dovranno essere documentate e non essere antecedenti al 5 maggio 2020.
«Dopo le prime esenzioni per la Tari – spiega l’assessore Magugliani – quando abbiamo capito che in autunno la situazione non sarebbe migliorata, abbiamo subito messo in conto nuovi interventi». L’esponente di giunta, che ha anche la delega all’attrazione delle risorse, è particolarmente attenta alle varie tipologie di bandi e alle opportunità che offrono: «Stiamo facendo un lavoro capillare che proseguirà anche in futuro».
Le difficoltà del commercio: «Peggio di una guerra»
La partecipazione al bando dello scorso anno è stata inferiore alle attese. «In una situazione tragica – spiega Matteo Sabba, presidente del Duc – non è semplice reagire con razionalità e partecipare a queste iniziative. Ho già sollecitato i colleghi a sfruttare questa occasione, anche se c’è molto sconforto. È peggio di una guerra, c’è chi ha perso il 70-80 per cento del fatturato. Cerchiamo di prendere quello che c’è per limitare i danni. Il passo fatto dal Comune è sicuramente notevole. Purtroppo però l’ottimismo sta finendo, insieme ai risparmi».
Per il presidente di Ascom Busto Arsizio Rudy Collini, «aver portato il contributo massimo a 2.500 euro rende il bando del Duc ancora più interessante, anche perché riguarda quasi qualunque costo sostenuto. Ringrazio l’amministrazione per aver coinvolto, oltre al centro storico, anche le periferie, dove ci sono tante attività commerciali».
Riccardo Canetta