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Salute | 18 gennaio 2021, 13:30

Riparte lo screening mammografico: altri 7mila esami in programma a Varese, Tradate, Luino e Angera

Continua l'impegno di ASST Sette Laghi, ATS Insubria, Università dell’Insubria e Volontariato

Riparte lo screening mammografico: altri 7mila esami in programma a Varese, Tradate, Luino e Angera

Sono circa settemila le donne che tra gennaio e la fine di marzo riceveranno la lettera di invito ad aderire alla campagna di screening mammografico promossa da ATS Insubria in collaborazione con l'ASST dei Sette Laghi per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore della mammella, malattia socialmente invalidante che colpisce più di 53mila donne all’anno in Italia.

Gli esami sono proposti ogni giorno, da lunedì a sabato, nelle sedi dell'Ospedale di Circolo di Varese, dell'Ospedale di Tradate, dell'Ospedale di Luino e dell'Ospedale di Angera.

Sul fronte dell’accoglienza alle donne che si presenteranno allo screening, diretto dal Dott. Leonardo Callegari,  è confermata una volta ancora la collaborazione del Terzo Settore e di moltissime studentesse del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi dell’Insubria, presieduto dal Prof. Giulio Facchetti che rinnova  il Suo entusiasmo per la sinergia creata.

Nel dettaglio, le Associazioni di Volontariato che hanno offerto la propria disponibilità sono, a Varese, Avo Varese,  Andos Insubria e Varese per l'Oncologia, oltre a CAOS che su Varese copre il turbo del sabato mattina mentre sulle altre sedi coordina il gruppo di Associazioni presenti insieme alle studentesse, ovvero:  ANDOS Varese sezione di Ispra, LILT Varese e LILT della Valcuvia, Associazione AMOR di Angera, Croce Rossa Italiana Valceresio di Arcisate, Città delle Donne e Gruppo Donne di Cunardo.

«Le nostre volontarie di Avo Varese, - tiene a sottolineare Cristina Birago, vice Presidente Avo Varese - presenti all'accoglienza allo screening mammografico fin dalla partenza del progetto, hanno potuto, in collaborazione con Andos Insubria e Varese per l'Oncologia,  rispondere alle nuove necessità grazie all’aiuto di volontarie che abitualmente erano presenti  in ogni reparto ma che in questo particolare periodo si sono offerte di essere a disposizione in emergenza e in special modo in questo progetto così importante per la prevenzione e la cura delle malattie di noi donne». 

«Sono onorata  di questa grande collaborazione – chiosa Adele Patrini, Presidente di CAOS - che concretizza il significato di “rete” che, in ambito sanitario, assume anche un valore culturale ed etico. La lotta al cancro è una battaglia di civiltà e la straordinaria cordata solidale che si è stretta intorno all’Ospedale ha celebrato questo concetto in una logica di welfare-community».

Redazione

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