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Economia | 11 gennaio 2021, 11:46

Settore "matrimoni-eventi" in ginocchio: in dieci mesi perso l'80% di fatturato, serve atto di responsabilità da parte del governo

Appello della wedding planner cuneese Monia Re: «Resistere ancora a lungo in queste condizioni sarà difficile». Federmep: «Varino il decreto Ristori 5 e solo dopo si apra la crisi di governo»

La weeding planner Monia Re

La weeding planner Monia Re

«In Piemonte come in tutta Italia le imprese del settore Matrimoni ed eventi per dieci lunghi mesi hanno retto l’urto della crisi. E hanno retto nonostante la scarsa attenzione ricevuta dal governo. Ma resistere ancora a lungo in queste condizioni sarà difficile». Non fa giri di parole Monia Re, la prima wedding planner certificata in Italia, direttore creativo di Kairòs - Monia Re Events a Cuneo.

I numeri di Federmep (associazione che rappresenta imprese e liberi professionisti del settore matrimoni ed eventi privati) parlano chiaro: negli ultimi dieci mesi gli operatori del settore hanno registrato cali di fatturato che superano l'80%.

Ecco perché serve un intervento decisivo del governo, prima di aprire la crisi. L'appello arriva da Serena Ranieri, presidente di Federmep: «Chiediamo alle forze politiche della maggioranza un atto di responsabilità: varino il decreto Ristori 5 e solo dopo si apra la crisi di governo. Non entriamo nei delicati meccanismi politici, ma pretendiamo che chi ha l'onore di guidare il Paese si assuma l'onere di intervenire per garantire la sopravvivenza di migliaia di imprese che in assenza di aiuti sono destinate a chiudere».

Gli associati Federmep hanno inviato una comunicazione destinata ai membri dell'esecutivo e ai leader della maggioranza: «Il governo ci ha garantito che con il prossimo decreto Ristori il nostro settore avrebbe ricevuto aiuti adeguati. Oggi assistiamo preoccupati alle fibrillazioni nella maggioranza, che potrebbero far slittare i ristori. Prendano atto che il rinvio causerebbe la chiusura di migliaia di imprese del settore matrimoni ed eventi, ma non solo. Il nostro è un appello a tutte le forze politiche perché votino lo scostamento di bilancio e al governo perché vari il decreto Ristori 5 raccogliendo le sollecitazioni che nei mesi hanno ricevuto. Dopo, solo dopo, aprano se vogliono la crisi».

Un appello condiviso anche dalla cuneese Monia Re: «Pretendiamo che chi ha l’onore di guidare il Paese si assuma anche l’onere di intervenire immediatamente per garantire la sopravvivenza di migliaia di imprese, molte delle quali nel Nord Ovest. Imprese che vorrebbero tornare a lavorare ma che, non potendo, in assenza di aiuti rischiano di chiudere definitivamente. Se il decreto Ristori, come i precedenti, sarà impostato senza tenere in considerazione il nostro comparto, dovranno ritenersi responsabili delle drammatiche conseguenze pagate da professionisti e lavoratori la cui sola colpa è far parte di una filiera dimenticata».

Crisitina Mazzariello

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