I varesini Carla e Ferruccio Milani festeggiano oggi 70 anni di matrimonio; una storia d'amore lunga e bellissima che dà tanta speranza e fiducia nel futuro soprattutto in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo e che merita di essere raccontata dall'inizio.
I due sposi si conoscono nel 1947, quando Ferruccio - emigrato dal Veneto, figlio di una famiglia di 8 figli ed appena rientrato dal campo di concentramento di Coltano, prigioniero per poco più di 8 mesi - va ad abitare in Via San Martino, dirimpettaio della giovane e bella Carla, diplomanda alle magistrali e stenodattilografa di 17 anni. Amore a prima vista per quel Parà, che rientrato a casa aveva la giacca chiusa con il filo spinato, un bel giovane che si è presto guadagnato il soprannome di "Otello il moro" per il temperamento, il bell'aspetto e la carnagione scurita da quel primo tratto di vita.
Dopo due anni i due si sposano, il 18 novembre 1950, nella chiesetta di San Giuseppe, perché il periodo di avvento non permetteva la cerimonia in San Vittore. I soldi sono pochi, così la cognata di Carla le confeziona un abito elegante blu, pranzo a casa della mamma della sposa, alla sera al cinema con il papà di lei e Luna di miele al Sacro Monte. Gli sposini vivono in una stanza a Biumo Inferiore, Carla vorrebbe lavorare, ma Ferruccio ci tiene a mantenere la nuova famiglia con il lavoro alla bancarella di frutta e verdura che gestisce al mercato di Piazza Repubblica. L'8 giugno 1951 nasce il figlio Alessandro e si trasferiscono in un trilocale arredato in cima a Via Ungheria per qualche tempo e poi in Piazza Carducci per 8 anni. Carla convince Ferruccio ad affiancarlo alla bancarella ed il loro binomio diventa indissolubile anche al lavoro, dove gestiscono insieme l'impresa di ambulanti di frutta e verdura freschissime, con sveglia all'alba, vendita con ogni condizione meteorologica, con la simpatia e la verve di Ferruccio, che lo rende conosciutissimo al mercato e non solo e la pacatezza di Carla, che segue i clienti con garbo. Più avanti anche Alessandro entrerà a fare parte della squadra per una gestione famigliare dell'attività.
L' 8 settembre1963 la famigliola si stabilisce alla Rasa, dove vivono tutt'ora Carla e Ferruccio, la famiglia del figlio e quella della nipote maggiore Sonia. «Una data che ricordo bene" racconta Carla, che ha lucida memoria di tutti gli avvenimenti della sua vita, complessa e non sempre facile «poco dopo hanno ucciso Kennedy. E noi lo abbiamo appreso proprio nella nuova casa». Ferruccio ricorda con nostalgia i tempi passati ed oggi, a 92 anni dice «la vecchiaia è una carogna, farei volentieri a cambio per poter tornare indietro. Anche se in realtà io di anni ne ho 23, perché sono nato il 29 febbraio e quindi gli anni li compio ogni quattro». In effetti lo spirito del ventenne gli è rimasto intrappolato nel fisico di un novantenne. Una coppia, la loro, che ha resistito al tempo, alle vicissitudini di una vita fatta di sacrifici, ad alcuni momenti difficili, ma che è indissolubile «la mia Carluccia è bravissima" dice Ferruccio, mentre lei brontola un po' e ci dice «il segreto è solo avere tanta, tanta pazienza, anche quanto ti scappa!». Lei, che è nata con il situs inversus, ossia con gli organi invertiti in modo speculare rispetto alla loro usuale posizione, ha sempre pensato che questo l'avrebbe portata a non sopravvivere a lungo, invece è ancora qui, con il suo Ferruccio, a vivere un po' come Sandra e Raimondo, bisticciando continuamente, ma non potendo fare a meno l'uno dell'altra. Perché il segreto, probabilmente, in ogni circostanza della vita, è proprio l'Amore.














