«Chi entra da noi per lavorare non è autorizzato a rimanere sul nostro territorio per fare altro», ha detto poco fa il presidente del governo ticinese Norman Gobbi a proposito delle pesanti restrizioni che saranno in vigore in Lombardia da mezzanotte. Lo stesso Gobbi, come si legge sul giornale Ticinonline, ha invitato la Confederazione ad aumentare i controlli in dogana in questo senso, «ma i tempi bernesi non sono propriamente rapidi...». A tal proposito verrà impiegata, come riporta sempre Ticinonline, anche la Polizia cantonale.
Lo stesso Gobbi, che si è appellato alla «coscienza dei datori di lavoro», ha poi fatto un altro esempio concreto delle ricadute per quanto riguarda il transito dalle frontiere: «Lombardia e Piemonte sono zone rosse, quindi non ci si può andare a trovare la ragazza, ma solo per motivi lavorativi, di studio o di salute. Se la ragazza vive a Firenze invece sì, perché la Toscana non è zona rossa».
Anche i collegamenti ferroviari con il Ticino saranno molto meno frequenti, spiega in un altro articolo Tio.ch. Le Ferrovie svizzere, d'intesa con Trenitalia, ridurranno infatti i collegamenti oltre frontiera a partire da lunedì prossimo, 9 novembre. Ticinonline, dando la notizia poco fa ha aggiunto che «la linea Tilo S50 tra Varese e Malpensa sarà parzialmente soppressa, a partire dalla stessa data» così come verranno «soppressi quattro treni da e per Milano».
«Al momento non si possono escludere ulteriori riduzioni dell'offerta» spiega Tio riportando un comunicato delle Ffs.