Organizzatori di eventi, ma anche animatori, artisti di strada e persino i supereroi che portano allegria ai piccoli pazienti dell'Ospedale Del Ponte. Tutti in piazza Podestà per unirsi alla protesta che sta andando in scena in contemporanea anche a Milano e Roma per chiedere chiarimenti su come portare avanti il loro lavoro in un momento in cui le restrizioni sono tante e confuse. 

«Rappresentiamo la filiera degli organizzatori di eventi  - spiega Sonia Milani dell'associazione 23&20  - e vogliamo capire, pur nelle restrizioni, cosa possiamo e non possiamo fare per non morire. Siamo tutti a partita Iva e ci hanno detto che siamo inutili, pur pagando le tasse. Ci siamo sempre adeguati, ma non capiamo qual è la discriminante tra un evento e l'altro, visto che alcuni sono stati annullati mentre altri continua a tenersi».

Natale è alle porte, gli eventi già in programma sui quali la categoria sta lavorando da mesi: tutto ciò rappresenta per loro, e per tutto l'indotto, l'ultima boccata di ossigeno dopo mesi di apnea. «Non ci spaventa reiventarci, ma l'immobilismo». 

In piazza anche i rappresentanti di Confesercenti e il presidente di Pro Loco Varese Roberto Bianchi, che nei giorni scorsi aveva scritto al sindaco Galimberti proprio sulla questione (leggi QUI). «Noi, per esempio, stiamo organizzando le casette in centro per il periodo di Natale: sei mesi di lavoro sfumato - spiega Bianchi - Quello che stiamo chiedendo è un sostegno reale, di abbassare alcune tasse che gravano sulla realizzazione di eventi, perché dietro ogni appuntamento c'è una filiera produttiva enorme che non va sottovalutata. Non vogliamo lavorare a tutti i costi, ma vogliamo adeguare ciò che facciamo alla situazione».