La notizia proveniente dall'istituto di Buguggiate, dove tre classi elementari sono in isolamento fiduciario, in attesa del tampone, insieme ai loro maestri per il caso di positività al Covid di una loro insegnante (leggi QUI), ha sollevato un caso che ai genitori, e non solo a quelli della nostra provincia, appare totalmente incomprensibile.
Pur senza alcuna responsabilità della dirigente scolastica, delle stesse maestre e dei maestri, alunne ed alunni sono costretti alla quarantena fiduciaria senza alcun sintomo ma non possono partecipare alla didattica a distanza. La spiegazione è stata raccontata dal giornalista e papà Francesco Caielli: gli insegnanti in quarantena, infatti, che come gli alunni non hanno alcun sintomo e stanno benone, risultano formalmente in malattia a causa di «un cavillo del contratto nazionale» difeso dai sindacati, «pronti a fare le barricate».
Quindi: i bambini stanno bene e non possono andare a scuola, i professori stanno bene e non possono insegnare nemmeno a distanza, e tutti stanno a casa.
VareseNoi ha indagato e contattato alcuni dei principali dirigenti scolastici in città, che confermano quanto segue.
1) Per le scuole elementari: se Ats stabilisce quarantena, contrattualmente per un insegnante è considerata malattia. Quindi, le maestre e i maestri, pur nella loro disponibilità, non possono fare didattica a distanza.
2) Per le scuole superiori invece il discorso è diverso: i docenti non sono considerati contatti stretti perché hanno l'obbligo del distanziamento di due metri, mascherina obbligatoria e sono in cattedra. Quindi, se una classe finisce in quarantena, l'insegnante può fare didattica a distanza.
A Francesco Caielli, che ha anche scritto al ministro Azzolina, si uniscono tanti papà e tante mamme, a partire dall'Associazione Genitori della scuola di Buguggiate, che chiedono dunque questo: «Da mesi si parla di rientro a scuola, possibile non essere riusciti a prevedere una situazione come questa, che tutti sapevano si sarebbe presentata», trovando il modo di permettere la didattica a distanza anche alle elementari, se alunni e insegnanti sono sani come pesci, pur costretti nelle loro case?
Il diritto allo studio esiste solo per i più fortunati che non hanno un caso di Covid nella loro classe o frequentano le superiori?