Lei vive e lavora sul nostro territorio e ieri si è imbarcata da Orio al Serio con destinazione Malaga, in Andalusia. Il suo reportage fotografico dall'aeroporto internazionale "Il Caravaggio" è impressionante e racconta di una cattedrale frequentata per ora da pochissime persone: più di qualunque parola, cifra o paura, queste immagini testimoniano di quanto le cose siano cambiate, e quanto sia difficile la ripresa soprattutto in uno dei mesi da sempre dedicato ai viaggi, ai voli e alla vacanze. La gente si muove sul territorio, in auto, ma non ancora in aereo, tanto meno per recarsi in altri Paesi europei.
L'arrivo nel parcheggio dell'aeroporto di Bergamo è quasi spettrale: non c'è traccia del solito via vai di pullmini pieni di turisti che hanno lasciato l'auto nella miriade di parcheggi della zona, pochissime le auto in circolazione, ancor meno i passeggeri. All'interno, si vede solo qualche rara persona qua e là: nessuna traccia di file ai varchi, ai bar, al duty free e agli imbarchi.
Il volo diretto a Malaga, invece, è quasi pieno, probabilmente perché è uno dei primi ed era atteso da tempo ma anche la situazione all'arrivo nella città andalusa, dove solitamente atterrano migliaia di turisti per le ferie in Costa del Sol, è la stessa di Bergamo: aeroporto semideserto.
Più delle parole e delle statistiche, però, valgono queste immagini.
























