Prende avvio Casa Aliante, un progetto sperimentale dedicato a nuclei familiari con problematiche legate all’uso di sostanze stupefacenti, ospitato in uno dei sei appartamenti della Comunità genitori-figli. L’iniziativa propone un approccio innovativo, ponendo il bambino al centro dell’accoglienza e affiancando un percorso specialistico di cura e accompagnamento rivolto alla madre.
Il progetto, promosso e coordinato dal Villaggio del Fanciullo di Morosolo, ha ricevuto sin dall’inizio il riconoscimento positivo della Direzione Welfare di Regione Lombardia. La realizzazione di Casa Aliante è stata resa possibile grazie a un bando di ATS Insubria e al contributo di Fondazione Cariplo, che ha sostenuto parte delle spese di ristrutturazione della struttura. I fondi ricevuti da Fondazione Cariplo hanno consentito di creare un ambiente adeguato ai bisogni delle mamme e dei loro bambini: sono stati sostituiti serramenti e porte, rinnovato gran parte dell’arredamento, installato un nuovo impianto di riscaldamento, adeguato l’impianto elettrico, tinteggiati soffitti e pareti, oltre ad altri interventi migliorativi.
Il progetto di accoglienza intende offrire una risposta innovativa a una crescente emergenza sociale: garantire tutela, cura e sviluppo ai minori, accompagnando parallelamente le madri in un percorso di recupero, consapevolezza e autonomia. Il Villaggio del Fanciullo di Morosolo, Cooperativa Sociale attiva da oltre cinquant’anni in Lombardia, opera per la tutela dei minori, il supporto alla genitorialità e l’accompagnamento all’autonomia. Attualmente conta sei Comunità Educative e accoglie circa sessanta persone tra mamme e bambini.
Un bisogno reale del territorio
Negli ultimi anni si è registrato un aumento di richieste da parte di madri — spesso molto giovani — con dipendenze da sostanze e neonati talvolta positivi alle sostanze alla nascita. Le risposte oggi disponibili risultano frammentate: le comunità terapeutiche si concentrano sulla dipendenza materna, mentre le comunità genitori-figli pongono attenzione prevalentemente sul bambino, non affrontando in modo strutturato il tema delle sostanze.
Casa Aliante nasce per colmare questa lacuna: un ambiente protetto e multidisciplinare, in cui tutela del minore e monitoraggio del percorso materno procedono insieme, in stretta collaborazione con SerD, CPS, UONPIA, Consultori Familiari, Tribunale per i Minorenni e Tutela Minori. Il progetto pilota propone un modello replicabile di presa in carico integrata, fondato sulla centralità del bambino e su un accompagnamento specialistico rivolto alla madre.
Le attività principali del progetto
Spazio Polivalente “Il Sole” prevede servizi complementari e integrati rispetto alla comunità residenziale, con utenza separata: Spazio Cucciolo accoglie la diade madre–neonato (0-12 mesi), promuove lo sviluppo, individua precocemente segnali di rischio e offre supporto alla genitorialità. Spazio Primavera: per bambini tra 1 e 3 anni, favorisce lo sviluppo sensoriale e le prime autonomie; le madri partecipano una volta a settimana in un’ottica di co-educazione. Spazio Psicologico: fino a cinque colloqui di assessment, con eventuale sostegno continuativo; osservazioni cliniche anche negli altri spazi educativi. Spazio Neutro: garantisce incontri protetti tra minori e familiari, osservando e sostenendo le funzioni genitoriali secondo indicazioni dei Servizi e del Tribunale. Ogni servizio dispone di strumenti di valutazione qualitativa e quantitativa, per monitorare costantemente l’efficacia degli interventi e orientare la progettazione educativa.
Lavoro di rete e sostegno integrato
Il progetto introduce la figura del Case Manager, responsabile del coordinamento tra servizi sociali e sanitari e della coerenza dei progetti individualizzati. I servizi territoriali di ASST Settelaghi collaborano per garantire percorsi personalizzati e integrati di presa in carico, assicurando continuità e integrazione tra interventi sociali e sanitari tramite canali preferenziali di accesso e condivisione delle informazioni.
Obiettivi Generali
Garantire accoglienza, protezione e benessere del minore tramite una presa in carico integrata del nucleo genitore-bambino, con attenzione particolare alle situazioni di vulnerabilità legate al consumo di sostanze e alla fragilità genitoriale.
Obiettivi specifici
1. Promuovere il benessere del minore in un ambiente sicuro, accogliente e stimolante. 2. Sostenere la genitorialità della madre, sviluppando competenze educative e relazionali attraverso attività quotidiane guidate. 3. Monitorare e supportare lo stile di vita della madre, favorendo l’accesso a servizi specialistici sanitari e psicologici. 4. Integrare la presa in carico sociale e sanitaria attraverso il lavoro di rete con i servizi territoriali. 5. Sperimentare un modello innovativo di comunità integrata, replicabile come risposta strutturata ai bisogni emergenti dei nuclei madre-bambino.
Un modello di accoglienza integrata
Con Casa Aliante si propone un modello innovativo di riferimento per la genitorialità fragile con problematiche legate alle sostanze, offrendo un percorso integrato che coniuga tutela, cura e riabilitazione, in un contesto di accoglienza protetta e relazioni significative. “Fin dalla presentazione pubblica dello scorso giugno, quando insieme a Fondazione Cariplo abbiamo illustrato l’avvio del progetto Casa Aliante all’interno del programma Emblematici Provinciali, abbiamo riconosciuto il valore strategico di questa iniziativa per il nostro territorio”. - sottolinea Federico Visconti, Presidente della Fondazione Comunitaria del Varesotto –“Il sostegno economico fornito da Fondazione Cariplo ha reso possibile la riqualificazione degli spazi e l’avvio del modello sperimentale. La Fondazione Comunitaria del Varesotto affianca ora questo percorso come valore aggiunto territoriale, rafforzando la capacità del progetto di radicarsi nella comunità, di dialogare con la rete dei servizi e di generare un impatto duraturo sulle famiglie più fragili. Ritengo che Casa Aliante rappresenti un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni filantropiche e attori locali possa produrre risposte nuove, integrate e sostenibili alle vulnerabilità emergenti.”
Salvatore Gioia Direttore Generale di ATS Insubria commenta: “Casa Aliante rappresenta un segmento strategico del nostro piano di intervento sociosanitario integrato. L’Agenzia, che ha seguito fin da subito lo strutturarsi di questo percorso, ha voluto sostenere questo progetto, selezionato a seguito di manifestazione di interesse proprio per la capacità propositiva nella risposta immediata a un bisogno emergente e anche in quanto modello programmatico che predispone a una prospettiva da replicare anche in altri contesti territoriali. La centralità del bambino e l’accompagnamento specialistico rivolto alla madre costituiscono un paradigma innovativo di presa in carico, che rafforza la rete dei servizi e contribuisce a costruire comunità più inclusive e resilienti”.
Il Direttore Sociosanitario di ASST Sette Laghi, Giuseppe Calicchio, sottolinea: “La partnership che oggi si conferma, attorno al progetto innovativo Casa Aliante, tra la nostra ASST, con il proprio Polo Territoriale - ed in particolare il Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze, a cui afferiscono SERD, CPS e UONPIA, e il network dei consultori familiari -, ed uno dei più rilevanti tra gli Enti del Terzo Settore del territorio, ovvero il Villaggio del Fanciullo di Morosolo, dice una volta di più dell’infaticabile e generativo lavoro della comunità varesina e del varesotto nel cristallizzare e porre a sistema tasselli cruciali del mosaico ricco e cangiante del Piano Sociosanitario Integrato. Andremo a creare, insieme e con dinamiche di interattività simmetrica, modelli di integrazioni e continuità di percorsi, con al centro la diade mamma/bambino, anche con il fine di testare sostenibilità di nuovi percorsi da porre alla valutazione del Programmatore regionale.” “L’obiettivo di Casa Aliante”, spiega Simone Feder, responsabile Psico Pedagogico e Formazione del Villaggio del Fanciullo di Morosolo, “è costruire percorsi personalizzati che tengano insieme la protezione dei bambini e la possibilità per le madri di ricostruire un legame sano e consapevole con i propri figli. È un investimento nel futuro, fatto di cura, fiducia e speranza.”
















