C’è un malato illustre a Brinzio. Fortunatamente non si parla, almeno in questo caso, di Coronavirus, ma semmai di acciacchi di vecchiaia. A star male non è una persona, ma l’organo della chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, che dal 1879 (anno stimato d’installazione, ad opera della bottega Maroni-Biroldi, tra le più note dinastie di organari del nord-ovest italiano) accompagna fedelmente le funzioni religiose.
Oltre centoquarant’anni di onorato servizio non sono pochi; sommati a una lunga e sistematica incuria hanno “fiaccato” lo strumento, che pur se ancora funzionante è sensibilmente “azzoppato” sia dal punto di vista meccanico che da quello sonoro.
Da qualche mese però un gruppo di volonterosi parrocchiani, col benestare del parroco don Enrico Molteni, ha deciso di “prendere in mano” la situazione per provvedere, finalmente, a un restauro che restituisca all’organo la sua piena funzionalità. Al contempo si vuole così onorare la memoria di Mario Vanini, longevo organista brinziese prematuramente scomparso nell’estate del 2019.
Per dare nuovo slancio all'organo è giunto un team di assolute eccellenze: l’organologo luinese Maurizio Isabella, da oltre 40 anni quotato cultore e studioso di questi strumenti, e la ditta Mascioni di Azzio, leader internazionale nella costruzione e manutenzione di organi. Ne è scaturito un progetto da 130.000 euro, cifra ragguardevole, tanto più in un momento di grave difficoltà a causa della pandemia.
Sembra tuttavia probabile che il 50% di tale cifra possa essere “coperto” con appositi fondi dalla Conferenza Episcopale Italiana; i restanti 65.000 euro dovranno invece essere raccolti diversamente.
A tale scopo gli animatori del progetto hanno già messo in campo alcune iniziative: una raccolta di rottami metallici tra gli abitanti (conclusa col riempimento di quattro container) e l’attivazione di un conto corrente presso il quale chiunque può dare il proprio contributo, la propria donazione (IBAN IT54 Y031 1110 8160 0000 0001 474).
L’obiettivo? Partire il prima possibile coi lavori, che si annunciano lunghi e complessi (alcune componenti, irrimediabilmente danneggiate, dovranno essere sostituite), per terminarli e inaugurare il tutto entro Natale 2021.













