L’aria della provincia varesina è stata assai salubre nella storia della comicità italiana, se si nota il numero infinito di comici che la nostra provincia ha sfornato nel corso dei decenni. Artisti che hanno trovato la loro affermazione artistica nella metropoli, in quella Milano che, un tempo, pullulava di locali di cabaret e metteva in mostra l’estro dei migliori comici del Nord Italia.
Alcuni di questi, poi, è riduttivo definirli comici, dato che hanno dimostrato il loro talento in svariati ambiti, diventando delle autentiche icone dell’arte italiana. È il caso di Dario Fo, un uomo che è diventato famoso al di fuori dei confini nazionali arrivando a vincere il premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione: “perseguendo la tradizione dei giullari medievali, fustiga il potere e riabilita la dignità degli umiliati”.
Massimo Boldi, una carriera artistica lunga quasi sessant’anni
Parole che valgono più di mille discorsi filosofici e confermano la grandezza dell’autore teatrale varesino, nato nella piccola Sangiano e diventato, poi, un patrimonio culturale nazionale da esportare orgogliosamente in ogni angolo del mondo. Dario Fo è stato, senza alcun dubbio, il più grande artista sfornato dalla nostra fervida provincia.
Parlando di comici “puri”, una citazione particolare la merita Massimo Boldi, ancora oggi in piena attività artistica. Originario di Luino, Boldi inizia la sua attività artistica in ambito musicale, non appena maggiorenne, nel lontano 1963 come batterista, una passione che non l’hai mai abbandonato e spesso l’ha accompagnato durante le sue apparizioni televisive e cinematografiche.
Il grande successo, però, l’ottenne sin da subito come cabarettista, riscontrando il crescente consenso del grande pubblico dalla metà degli anni ‘70. Il grande successo, poi, avvenne nei cosiddetti “cinepanettoni” al fianco di Christian De Sica, col quale, al netto di qualche vivace discussione, fece coppia fissa per vent’anni in film dove non mancavano mai bellezze femminili dal fascino e sex-appeal assimilabili a quello delle attuali migliori Escort Varese.
Ezio Iacchetti, il successo dopo quasi vent’anni di durissima gavetta
Un altro cabarettista diventato famoso in tutta Italia è Enzo Iacchetti, arrivato al grande successo dopo una gavetta lunga quasi diciotto anni, iniziata nella piccolissima Radio Tresa, dove si occupa di tutto (intrattenimento, telegiornale, politica, etc..), prima di arrivare - nel 1994 - alla conduzione del tg satirico più famoso nella storia della televisione italiana.
Nel mezzo una vasta serie di partecipazioni in programmi comici di svariate emittenti nazionali, dalla Rai all’allora Fininvest passando per Telemontecarlo e Odeon (dove riscosse un discreto successo nel programma Sportacus), prima della consacrazione a “Striscia la Notizia” e ad una carriera che, nel corso degli ultimi venticinque anni, ha riscosso successi a ripetizione, anche con alcune interpretazioni sul piccolo e grande schermo.
Francesco Salvi, artista a tutto tondo
Un altro comico varesino che ha riscosso fama e successo, specialmente a cavallo tra gli anni ‘80 e 90’, è Francesco Salvi, che nel corso della sua lunga carriera ha dimostrato una polivalenza artistica in svariati settori. L’artista varesino inizia presto la carriera nel mondo dello spettacolo, costituendo lui stesso un gruppo di attori teatrali senza tralasciare, nel frattempo, il percorso di studi intrapreso.
Nel primo periodo artistico, infatti, prosegue l’impegno in ambito accademico, dove consegue una laurea con lode al Politecnico di Milano, facoltà dove lavorerà per due anni come assistente. Dal cabaret del “Derby”, autentica fucina di talenti comici, Francesco Salvi passa al grande schermo e ottiene grande popolarità, al punto che Italia 1 gli affida un programma in seconda serata: “Mega Salvi Show”, una striscia comica di 15 minuti in seconda serata.
Il successo fu clamoroso, con Salvi che divenne uno dei comici italiani più noti e riuscì ad ottenere un clamoroso successo discografico con “C’è da spostare una macchina”, che raggiunse la vetta nella hit parade dei singoli più venduti e vinse un “disco d’oro”, oltre a diventare un vero e proprio tormentone nelle discoteche di fine anni ‘80.