«Non sono giorni di vacanza in cui possiamo fare le cose che abbiamo sempre fatto durante tutta la nostra vita al primo sole di primavera. Stiamo combattendo una guerra e le guerre si combattono con i sacrifici, non andando al parco, non andando in bicicletta con gli amici, non facendo gruppetti per giocare a pallone. Non è questo il modo per combattere una guerra. Vi chiediamo solo di rimanere nelle vostre case al calduccio a fare le cose che si possono fare in casa».
Sono le parole con cui il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, ospite della diretta di questo pomeriggio di Varese Noi dedicata all'emergenza Coronavirus, si appella ai varesini e a tutti i lombardi. Perché troppe persone ancora non rispettano le norme anti contagio e questo atteggiamento non fa rallentare l'epidemia, mandando in crisi il nostro sistema ospedaliero.
A proposito della situazione del contagio in provincia, Fontana ha sottolineato che «la provincia di Varese è tra le poche che al momento sono state solo sfiorate dal virus, ma non per questo bisogna abbassare la guardia. Lo dico ai miei concittadini: ho visto tanta gente in giro anche a Varese. Il fatto che nella nostra città la situazione non sia come quella di altre zone non vuol dire che non possa peggiorare. Questo è un virus vigliacco: possono nascere dei piccoli focolai che improvvisamente diffondono il virus. A maggior ragione dico ai miei concittadini di non abbassare la guardia visto che per ora siamo stati quasi esentati da questo flagello. C'è il sole? Prendiamolo dalla finestra».
Preoccupazione, in questo senso, arriva dal primo caso di contagio registrato al Molina: «La situazione del Molina va monitorata: bisogna fare tutti gli interventi per cercare di bloccare la diffusione del virus». Sull'ipotesi circolata nelle ultime ore di dedicare l'interno quinto piano del monoblocco dell'ospedale di Circolo ai malati Covid, il presidente ha detto «se il direttore generale ha preparato un intero piano è meglio portarsi avanti, anche se spero che possa non servire a niente e che nessuno ci debba entrare. Se i cittadini stanno a casa il quinto piano non si riempirà».
«Il professor Grossi, direttore delle malattie infettive al Circolo - ha ricordato Fontana - ha sintetizzato il concetto in due parole: "No al panico ma no alle impudenze". Eppure i nostri cittadini continuano a commettere imprudenze. In corrispondenza del settimo, ottavo giorno dalle imprudenze c'è stata un'impennata dei contagi. Sono convinto che dopo l'ultima settimana, tra domenica e lunedì ci sarà una diminuzione degli stessi».














