In una partita condizionata dalla situazione delle infermerie, considerando le rispettive rose, l’Arezzo si impone sulla Pro Patria (1-0). Movimento, e anche ordine in più, ma niente di spettacolare da parte dei toscani che decretano la nuova battuta d’arresto in casa per i tigrotti. La Pro paga appunto le troppe assenze per infortuni, e una regia (ma spesso anche l’azione offensiva) tutta sulle spalle di Le Noci. Il capitano esce soltanto all’87’, dopo un’occasione andata a vuoto.
Uniche emozioni (positive) dell’incontro allo Speroni, davanti a 844 spettatori: il momento di assoluta armonia tra curve, quando i tifosi aretini hanno esposto lo striscione contro un nemico reale e comune, la Sla. E poi nell’intervallo il pubblico biancoblù che ha potuto salutare l’ex tigrotto Zaro, in visita in tribuna: Giovanni sempre uno di noi.
Per il resto perviene davvero poco in questa uggiosa giornata. L’Arezzo si porta in vantaggio al 28’ con Belloni. Da parte biancoblù qualche tentativo, ad esempio con Masetti, mentre Mangano contribuisce a scongiurare che gli ospiti colpiscano ancora.
Ma specialmente nel secondo tempo la Pro non sembra neanche impostare una bozza di strategia per reagire a un risultato che non pareva così ineluttabile.