Varese | 20 dicembre 2025, 16:43

Sulle Ali del sollievo: quella voce delicata che si alza da Varese perché tutti abbiano diritto alle cure palliative

È stato un momento toccante e corale quello andato in scena in piazza Carducci grazie ai volontari dell'associazione Sulle Ali che vive accanto ai malati inguaribili e alle loro famiglie. «Le cure palliative sono vita e conoscerle significa poterle chiedere. Diamo voce al diritto al sollievo e alla dignità della persona»

Hanno dato voce al sollievo a modo loro. Con delicatezza. Teneramente. Mettendoci la presenza, il cuore, l'amore e tutta la cura di cui sono capaci.

Nel cuore della zona pedonale di Varese, in piazza Carducci, oggi i cittadini hanno trovato ad accoglierli i volontari dell'associazione Sulle Ali che fa dell'ascolto, dell'aiuto e dell'accompagnamento i valori fondamentali nella cultura delle cure palliative e che è nata nel 2011 grazie alla collaborazione tra equipe medica e familiari di persone affette da patologie evolutive ad esito fatale.

«Abbiamo vissuto emozioni fortissime dopo aver portato tra la gente il nostro sostegno alle cure palliative - scrivono gli splendidi angeli dell'associazione, raggiunti anche dal sindaco di Varese Davide Galimberti - non bisogna mai smettere di divulgare, informare, raccontare e dare voce a un diritto fondamentale della persona: l'accesso a questa possibilità di cura».

Il flash mob, in pieno stile Sulle Ali, dove tutto si svolge con rispetto e garbo, non è stata una protesta. «Non è stato uno spettacolo. Ma un gesto corale per dire che le cure palliative sono vita e che conoscerle significa poterle chiedere. È stato un momento per dare voce al diritto al sollievo e alla dignità della persona».

Anche stavolta l’associazione ha agito per quei malati inguaribili e per le loro famiglie che qui non restano inascoltati. E che hanno diritto al sollievo, alla cura, alla dignità. Sulle Ali di queste splendide persone e del loro cuore, come sempre.

Redazione

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Mi chiamo Jacopo Piol, varesino di nascita ma internazionale per vocazione. La passione per la finanza mi ha condotto in tutta Europa, dove ho affinato le mie conoscenze e costruito la laurea in Economia. Oggi ho 40 anni, sono un papà e la famiglia è il mio primo pensiero, nella vita e nel lavoro. I miei clienti hanno attività, sono liberi professionisti, sono padri e madri. Il mio compito è occuparmi del loro benessere; per farlo ascolto, conosco, poi agisco: a guidarmi è la responsabilità. Il segreto è avere un piano, un obiettivo: ecco perché il mio motto è #joinplanning, unisciti a pianificare.

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