Dopo i giorni intensi di disputa politica a Palazzo Estense sul consiglio comunale, riceviamo e pubblichiamo il comunicato del segretario cittadino della Lega, Marco Bordonaro.
“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”. Si apre con questa citazione attribuita a Gandhi il comunicato del Segretario cittadino della Lega, Marco Bordonaro, che commenta le vicende delle ultime settimane in Consiglio comunale.
«Mai, da quando Galimberti è sindaco, si era vista una variazione di bilancio così significativa a favore delle opposizioni. È un grande risultato politico ottenuto in Consiglio comunale», dichiara il Segretario. «Abbiamo inoltre costretto la sinistra a parlare finalmente di sicurezza e ad assumersi impegni concreti ed impegni di spesa su questo tema, dopo anni passati a negare che il problema esistesse».
Bordonaro sottolinea anche il valore di numerosi altri emendamenti presentati dalla Lega: «Molti di questi sono stati inizialmente derisi, ma poi approvati, per un valore complessivo di oltre centomila euro. Hanno un grande valore per la città, per la valorizzazione dell’identità varesina e delle nostre peculiarità. Ma, parafrasando Guccini, è impossibile che capiscano ora se non hanno capito già».
Durissimo il giudizio sulla maggioranza di centrosinistra: «La maggioranza è stanchissima e divisa, tra rimpianti, tante delusioni e comunicati stampa isterici. A Varese sta già facendo gli scatoloni: il mandato è politicamente finito. La narrazione si è completamente spappolata quando i consiglieri di sinistra, che avrebbero l’onore e l’onere di amministrare la città, hanno iniziato a disertare l’aula. L’aula se sei maggioranza non si abbandona, mai. Quello è stato il segnale più chiaro che non gliene frega più niente».
«A Varese – prosegue – Palazzo Estense, come fosse palazzo d’inverno, è stato espugnato. Ora improvvisamente si scoprono “dialoganti” ma hanno ignorato la città per troppi anni».
Infine, il ringraziamento al gruppo consiliare della Lega: «Un grande grazie ai consiglieri della Lega per il lavoro di squadra, la tenacia e l’amore dimostrato per la città. Gli altri? Persi nelle nebbie della storia».










