Luppoli e Uva, ma non solo. Quella bottega dove è facile regalare il buon bere, ma anche "chicche" di buon cibo (VIDEO)

"Luppoli e Uva". Ma non solo. Perché la bottega di via Silvestro Sanvito 111 a Varese gestita con un sorriso e tanta passione da Francesco Mangia in vista delle feste amplia i propri orizzonti e per Natale offre alla clientela sempre più opzioni per un regalo che punta tutto sul gusto e non tradisce mai. Non solo per il buon bere, ma anche per il palato. 

Da quest'anno infatti Francesco ha deciso di ampliare il settore food presente sui banchi del suo negozio, aprendosi sempre di più al mondo del cibo di qualità e raccogliendo chicche di sapore da tutta Italia. Dai formaggi alle salse, passando per sua maestà la pasta, chi teme di sbagliare regalo per Natale qui può stare tranquillo: c'è l'imbarazzo della scelta e il risultato, accompagnato con un buon vino o una buona birra, è garantito.

Le novità sono tante. La parte gastronomica offre il meglio dei prodotti tipici di alcune regioni del nostro Paese: «Abbiamo olio extravergine umbro grazie all'Oleificio Palmadori, salse varie prodotte con i pomodorini dalla Puglia grazia all'azienda Antica Enotria, che possono essere consumate così come sono o per il sugo. E poi le olive tipiche di Cerignola, le melanzane sott'olio - spiega Francesco sfilando con orgoglio davanti al banco - Non può mancare la pasta: ci riforniamo da un'azienda dell'Abruzzo, Pasta Verrigni, che trafila addirittura all'oro, non al bronzo: ho tutta la gamma, dagli affumicati ai prodotti più classici».

Per i più golosi non possono mancare i formaggi: «Immancabile - spiega Francesco - il Parmigiano Reggiano. E poi una serie di caci da 350 grammi: sono prodotti nella zona di Montalcino da una coppia di sardi: hanno una particolarità, quella della buccia edibile. Possiamo trovare caci affinati al foglio di noce, all'aglione, alle olive oppure il "cacio ubriaco". Tutto è fatto a mano, in modo assolutamente genuino: fanno mungiture a cacio quattro volte l'anno, con le loro pecore. Tutto da loro è come una volta, non usano mezzi meccanici: ho visto personalmente la moglie tritare le erbe con il mortaio a mano...».

Altro punto di forza di quest'anno sono i leggendari taralli della Puglia, un grande classico, anche questi rigorosamente fatti a mano: «Vanno molto quelli al grano arso - aggiunge Francesco - ma ne abbiamo diverse tipologie». Inutile aggiungere che, ormai, da Luppoli e Uva è di casa il panettone Fiasconaro, garanzia siciliana top.

A fianco della ricchissima gamma di vini e di birre, si arricchisce quest'anno anche il settore dei super alcolici, sempre più richiesti dai clienti varesini, che amano concedersi un buon bicchiere rilassandosi in casa propria: «I gin, che qualcuno riteneva essere frutto di un moda, hanno preso piede e sono ormai una realtà più strutturata - continua il titolare di Luppoli e Uva -  Andiamo dal gin nero della Nuova Zelanda, molto particolare, ai gin di stile italiano, come quello di Castagner, ma potrei citare anche la rhumerie del Guatemala e, come liquore, tra i tanti è particolarissimo l'Agricanto veneto a base di raboso in fiore, estratto di ciliegia ed erbe officinali. Poi vanno tanto whisky e distillati giapponesi».

Un must della prima ora la gamma delle birre in arrivo da Germania, Francia e naturalmente dall'Italia (Francesco, anche in questo caso, propone solo ciò che ha provato di persona), ma la novità dell'anno è rappresentata dai sidri, in particolare quelli originari della Francia, in particolare di Bretagna e Normandia. Con le bollicine (champagne, Franciacorta millesimati 2009 e 2011, Oltrepò Pavese) si va sul sicuro, mentre il piatto forte, anzi la bottiglia giusta, qui non manca mai. Tra i nuovi ingressi rossi Francesco coccola Donne Fittipaldi, un'azienda formata da cinque donne, con il loro Bolgheri, Cabreo con uno dei supertuscan più vecchi d'Italia che ha raggiunto la 40ª vendemmia, Poggio Mandorlo dell'alta Maremma dove uno dei soci è di Varese, alcune grandi annate di Barolo della Cantina Moscone, ma anche l'Oltrepò (Cordero San Giorgio) e le etichette scelte personalmente in Puglia e Sardegna, oltre ai rosati in cui il proprietario ha sempre creduto e che sono in forte crescita.

Dulcis, ma non solo in fundo, ecco i bianchi: dai francesi, noblesse oblige lo Chablis della Borgogna, ai piemontesi autoctoni (Nascetta, Timorasso, Arneis, Gavi), dalla spettacolare cantina abruzzese di Orsogna che utilizza i lieviti delle api a sua maestà friulana il Felluga, dalla classica Vernaccia di San Gimignano all'ampia selezione sarda. Non mancano, ovviamente, Brachetto, Sauternes e passito sardo. 

Insomma, non c'è che l'imbarazzo della scelta: «Una confezione regalo è vino, ma non solo. Con un formaggio, dei taralli, dell'olio evo, un paio di bottiglie il regalo è fatto, con il giusto investimento economico. E si portano a casa prodotti buoni». Non resta che approfittarne: per venire incontro ai propri clienti Luppoli e Uva è aperto fino a Natale anche la domenica, Immacolata compresa con i consueti orari (9.30-12.30, 15-19.30; chiusura lunedì mattina).