Giovedì 17 luglio, presso la sala consiliare del Comune di Laveno Mombello, si è tenuto un incontro molto partecipato tra l’Amministrazione comunale, i rappresentanti del mondo associativo e numerosi cittadini interessati alla situazione della Biblioteca comunale "Antonia Pozzi".
In risposta alle richieste di chiarimento, l’Amministrazione ha voluto ricostruire in modo trasparente le ragioni della prolungata chiusura di parte dei locali della biblioteca e fare il punto sulle prospettive di riapertura.
La chiusura della Biblioteca (nella sua fruizione tipica, poiché il servizio di prestito non è mai cessato) è conseguente all’esigenza di adeguare Villa Frua – sede della biblioteca e degli uffici comunali – è emersa in modo urgente nel maggio 2022, a seguito della segnalazione dell’allora responsabile dell’area tecnica alle autorità competenti, che evidenziava gravi carenze nella prevenzione incendi e la mancanza del Certificato Prevenzione Incendi (CPI), mai ottenuto sin dall’apertura della struttura nel 2000.
Le criticità riguardavano in particolare il carico d’incendio generato dal patrimonio librario, risultato essere quasi il doppio dei limiti di legge (67.000 kg contro i 34.000 consentiti). Simili sovraccarichi erano presenti anche nella zona uffici.
Purtroppo, questi problemi non sono mai stati affrontati in precedenza, sin dalla destinazione di Villa Frua a sede comunale. L’attuale Amministrazione, pertanto, si è trovata a dover agire per sanare la situazione esistente e garantire la sicurezza di utenti e personale. La situazione ha anche determinato l’apertura di un procedimento penale a carico del Sindaco per omissioni normative risalenti a oltre vent’anni prima.
La chiusura non è stata pertanto una scelta discrezionale dell’Amministrazione Civitas ma un obbligo che si è rinviato per oltre 20 anni, creando nel tempo sempre più complessità per la sua messa a norma, perché nel frattempo i libri sono cresciuti in modo incurante rispetto ai limiti previsti dalle leggi.
Dopo le segnalazioni del 2022, l’Amministrazione ha predisposto un piano in due lotti:
- Primo lotto: messa in sicurezza della zona uffici e parte della biblioteca, con installazione dei presidi antincendio e spostamento degli archivi. Costo: € 220.000 per impianti + € 120.000 per la gestione archivi.
I lavori, iniziati a febbraio 2023 che si sarebbero dovuti concludere entro l’inizio del 2024, si sono interrotti per fallimento della ditta appaltatrice. Dopo la revoca dell’incarico e l’affidamento a una nuova ditta (ottobre 2024), il collaudo e l’avvio dell’impianto sono previsti per la fine di luglio 2025. A seguito del collaudo dell’impianto si potrà procedere alla predisposizione dei documenti necessari a presentare la SCIA ai Vigili del Fuoco e riaprire gli spazi. - Secondo lotto: messa a norma dei tre piani della biblioteca su via Palestro. L’intervento, dal valore di € 400.000, si è rivelato complesso ed insostenibile per l’elevato costo di realizzazione e gestione annuale. Si è pertanto optato per una nuova distribuzione funzionale degli spazi, concentrando la biblioteca all’intero piano terra di Villa Frua, recuperando in questo modo molti metri quadri, e destinando i piani superiori a uso uffici.
Nonostante le oggettive ed imprevedibili difficoltà, l’Amministrazione ha attivato due aule studio (in Piazza Italia e presso il Museo MIDeC), garantendo un servizio di aula studio con maggiori orari di apertura e garantendo in ogni caso un’apertura complessiva della biblioteca pari a 36 ore settimanali, superiori alla media regionale e all’orario della biblioteca del capoluogo, anche se con modalità differenti da quelle tradizionali per il rispetto alle prescrizioni concordate con i Vigili del Fuoco.
Per il futuro, l’obiettivo è una riapertura completa e potenziata, maggiore estensione degli orari e l’impiego di Servizio Civile, Dote Comune e Leve Civiche. Un modulo digitale per raccogliere suggerimenti dall’utenza è stato attivato ad aprile, tramite QR code.
È in corso anche una riflessione sulla biblioteca del futuro, con spazi per gaming, studio ad alta voce, aree bimbi e una sala studio accessibile 7 giorni su 7 per almeno 10 ore al giorno.
Nonostante le limitazioni strutturali, nel 2024 la biblioteca ha organizzato 77 eventi tra presentazioni, incontri, festival e laboratori, coinvolgendo anche tutte le scuole del territorio, di ogni ordine e grado. Il Festival della Biblioterapia, riconosciuto a livello regionale e nazionale, ha ricevuto finanziamenti da Regione Lombardia e il patrocinio oneroso massimo dal Ministero della Cultura per il 2025.
Importanti riconoscimenti, come il Patto per la Lettura, il Presidio Nati per Leggere e il titolo di Città che Legge, testimoniano l’impegno costante e la vivacità culturale della nostra comunità.
Un ringraziamento sentito va alla Responsabile del Settore Cultura e Servizi alla Persona Elena Emilitri, alla Responsabile della Biblioteca Stefania Peregalli e alle bibliotecarie Maria Grazia Montana e Tiziana Figus per la loro dedizione quotidiana.
L’Amministrazione comunale è consapevole del disagio e delle aspettative della cittadinanza, e conferma il proprio impegno per una riapertura del servizio completo della Biblioteca “Antonia Pozzi” nel minor tempo possibile e che ciò avvenga non solo in termini funzionali, ma all’altezza della storia e del valore culturale che essa rappresenta e finalmente anche a norma, a garanzia di chi ci lavora e di chi ne usufruisce.
«Purtroppo - chiosa il Sindaco Luca Santagostino - per decenni si è fatto finta di nulla per la situazione della sicurezza della biblioteca così come di tutta Villa Frua, o anche per l’asilo nido e per molte altre pesanti eredità gestite dal 2020 ad oggi dall’Amministrazione Civitas. La tristezza è constatare che le carenze delle passate amministrazioni che ci ha travolto in questi anni, sono cavalcate dalle stesse parti politiche per attribuire a noi le responsabilità per i disagi creati alla comunità. È bene ribadire ancora una volta che se chi ha amministrato questo paese negli ultimi venti anni avesse affrontato i problemi a mano a mano che si presentavano, noi avremmo potuto realizzare molte altre attività del nostro programma. Avremmo avuto più di 4.000.000 di euro da spendere non in risarcimenti danni per cause, non in debiti da pagare per leggerezze nella gestione del bilancio comunale, non per mettere a norma ciò che obbligatoriamente doveva sempre esserlo, ma per asfaltare strade, ammodernare strutture, rifare piazze, parchi giochi».














