Il 27 giugno 2025 presso il Palazzo della Regione Veneto si è svolta la cerimonia di consegna dei Leoni d’Oro e delle sciarpe Star Golden Lion – Gran Premio Internazionale di Venezia direttamente dalla mani del fondatore nonché Presidente Dott. Sileno Candelaresi.
Il Leone d’Oro, istituito nel 1932, è il più antico e prestigioso premio cinematografico della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Originariamente conosciuto come Coppa Mussolini, il premio ha subito diverse trasformazioni, diventando il Gran Premio Internazionale di Venezia nel 1947 e successivamente il Leone di San Marco fino al 1953. Dal 1954, il Leone d’Oro rappresenta un simbolo di eccellenza artistica, promuovendo la creatività in tutte le sue forme.
Dal 2006, il premio è sostenuto dal Gruppo Editoriale Armando Curcio Editore e dalla Venice in The World s.r.l., celebrando non solo il cinema ma anche l’imprenditoria e la cultura italiana. Il Leone d’Oro continua a essere un faro di riconoscimento per il talento e l’innovazione nel panorama internazionale.
Nel 2022 è istituito il premio Star Chef Golden Lion, che celebra l’eccellenza nella gastronomia internazionale e onora i talenti culinari di tutto il mondo.
Quest'anno, a meritare il premio nella categoria panificatori professionisti è stata la varesina Simona Lauri, panificatore artigiano e tecnologo alimentare con una carriera, fin da subito, a livelli altissimi sia nel panorama nazionale sia internazionale.
Simona è nipote d’arte (tre generazioni di panificatori di Luino) e nella sua vita professionale, dopo la laurea nel 1992, si è distinta per impegno, amore, passione e dedizione assoluta. Fare il pane per lei non è un mestiere ma una passione, un gesto di amore e Fede, imprescindibile dalle sue origini bosine, storia e tradizione.
Ogni tipologia di pane italiano ha una storia e una tradizione che risalgono sia all’epoca romana sia ai commerci che ci sono stati nei millenni scorsi; da Venezia alla Sicilia passando per le Repubbliche Marinare e la Battaglia del Grano.
Non nuova a queste esperienze di tradizioni e di innovazioni, Simona nel 2010 crea con l’inseparabile amico collega Matteo Beretta de il panificio “ Il Pasticcione “ di S. Vittore Olona (MI), QUITE, il primo pane in assoluto fatto con la farina di quinoa sottolineando l’importanza di questo pseudocereale nell’alimentazione.
Il prodotto in Italia non ebbe il successo che meritava perché né i panificatori artigiani né il consumatore erano ancora pronti a questa rivoluzionaria invenzione nella panificazione; non la capirono ma la denigrarono fin da subito!
Il riconoscimento, però, non tardò arrivare dal Governo Peruviano a tal punto da avviare un progetto internazionale con l’Università Cattolica del S. Cuore per avviare la coltivazione della quinoa in Italia. Relatore in convegni universitari ,nel 2016 panifica non solo la farina ma le foglie di quinoa producendo LINE il pane che ha unito due popoli e due mondi.
Corsi, docenze, convegni, giudice, ospite in trasmissioni televisive RAI, consulente, panificatore segnano la sua carriera e fanno di Simona Lauri un punto di riferimento unico della panificazione artigianale nazionale e non solo.
Nel 2024 con il prodotto ROSA MON AMOUR omaggia l’ambasciatore bulgaro in Ambasciata a Roma; un pane realizzato con una fermentazione acida da L. bulgaricus con estratto di rosa Damascena per celebrare la collaborazione centenaria Italia – Bulgaria. Nel 2024 entra anche a far parte dei Disciples dello chef Auguste Escoffier.
Ecco le parole di Simona Lauri subito dopo la consegna della fascia STAR chef Golden LION – Leone d’ORO a Venezia.
«Dedico questo riconoscimento alla mia famiglia, amici, collaboratori che mi affiancano ogni giorno. Fare il pane da donna vuol dire avere una sensibilità particolare, vuol dire dare tutto se stessi, soprattutto quando hai la consapevolezza che stai panificando farine che hanno fatto la storia del nostro popolo. Sì… non lo nego, mi tremano le mani quando lavoro frumenti che rappresentano un pezzo di storia, hai tra le mani ARTE e arte devi produrre.
Fare il pane vuol dire condividere un pezzo di te, di storia del territorio, amare la vita, donare la speranza, portare la Comunione, sfamare chi non ha nulla, vuol dire portare Fede, Speranza e Pace»
Complimenti di cuore a questa varesina che fa onore a Varese e diffonde ovunque la cultura del territorio e le tradizioni bosine.