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Calcio | 16 giugno 2025, 23:59

Vitofrancesco, addio da capitano: «Ho detto sì quando sembravamo in Eccellenza perché un amore non si rifiuta. Avrei voluto restare nella mia Varese...»

Con un post uno dei migliori biancorossi dell'ultima stagione saluta suo malgrado la squadra di quella che è diventata la sua città: «Purtroppo mi è stato comunicato che non farò parte del nuovo progetto. Ho conosciuto persone che hanno davvero Varese nel cuore e sono onorato di aver indossato quella fascia che per me ha rappresentato una città intera. Grazie a chi aiuta questi colori solo per passione»

Corri, Vito, corri. Il futuro è ancora tuo (foto Ezio Macchi)

Corri, Vito, corri. Il futuro è ancora tuo (foto Ezio Macchi)

È la notte in cui Ferdinando Vitofrancesco, capitano del Varese, non avrebbe «mai pensato di scrivere queste parole». Parole d'addio al suo Varese - un addio non voluto da lui - "suo" come è di tutti quelli che lo amano e che a Varese vivono, volendo bene a questa città che a un certo punto della vita è diventata anche una famiglia non solo perché ci si vive o perché qui si sono trovati amore, affetti, amicizia. Parole da capitano e da varesino. Parole di uno dei migliori biancorossi dell'ultima stagione in cui ha giocato ovunque - gli è mancato solo di indossare i guantoni e andare in porta - ha fatto gol, ha sfornato assist, ha corso, sofferto e magari qualche volta sbagliato, come sbagliamo tutti, vivendo la maglia, sporcandola sempre del suo sudore e marchiandola sicuramente con la sua "firma" indelebile.

«Dopo due anni intensi tra gioie e delusioni si chiude per me un capitolo importante - scrive "Vito" a tarda sera in un post social -  Ho accettato il Varese quando sembrava destinato all'Eccellenza (prima del ripescaggio in D dell'estate 2023, ndr) e non ho esitato neanche un secondo per il semplice motivo che Varese non si può rifiutare!».

«Resto comunque grato per l'opportunità di aver indossato questa gloriosa maglia che spero di aver onorato e sudato ogni volta - prosegue il difensore e centrocampista (Vito è un po' tutto) trentaseienne che in campo corre e lotta come un ragazzino - Sono onorato di aver indossato quella fascia che per me ha rappresentato una città intera e sono felice di tutto quello che ho vissuto e soprattutto di aver conosciuto persone che veramente hanno Varese nel cuore. D'altronde da varesino adottivo anche per me era un amore coltivato nel tempo che sempre guardavo dall'esterno».

«Non posso nascondere una certa delusione per come è finita - ammette il capitano - avrei voluto continuare a correre per questi colori e dare ancora il mio contributo, ma le scelte non sempre sono nelle nostre mani... visto che purtroppo mi è stato comunicato che non farò parte del nuovo progetto».

Quindi, il finale: «Ringrazio la società, ringrazio tutti i miei compagni avuti in questi due anni, ringrazio tutti gli allenatori, ringrazio preparatori, fisioterapisti, magazzinieri e dirigenti ma sopratutto ringrazio tutte quelle persone che aiutano il mondo Varese solo ed esclusivamente per passione. Ora è il momento di salutarvi, vi mando un grande abbraccio: grazie di tutto e vi auguro il meglio».

Buon viaggio, Vito. Quando ti volterai, chi ti ha voluto bene veramente sarà sempre qui ad aspettarti. 

Andrea Confalonieri


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