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Basket | 04 febbraio 2025, 07:00

«Mi appello al nostro pubblico: stateci vicini, siete l'arma in più. In questo momento è la cosa più importante»

Il presidente della Pallacanestro Varese Toto Bulgheroni è stato ospite de l'Ultima Contesa: «Sono deluso della mancanza di aggressività della squadra, vorrei vedere una mentalità diversa. Mandole? Non credo che cambiare l'allenatore in questo momento ci porti beneficio. Il mercato? Se c'è la possibilità faremo ancora qualcosa. Il sistema di gioco? Stiamo anticipando il cambiamento della pallacanestro. Tutti vorremo avere una squadra a un livello più alto, ma sono convinto che con il nostro progetto ci arriveremo. Credo in Scola e nel lavoro che sta facendo. Dopo Brescia sono stato insultato da alcuni tifosi e faccio fatica a digerirlo, anche se non ho la pelle del neonato: forse non siamo capaci abbastanza di dire quello che la società fa e quella che è la realtà dei fatti»

Toto Bulgheroni, ospite ieri sera a L'Ultima Contesa

Toto Bulgheroni, ospite ieri sera a L'Ultima Contesa

Un’altra pesante sconfitta rimediata dalla Openjobmetis quella che ci si è ritrovati a commentare ieri sera a L’Ultima Contesa, il talk show sulla pallacanestro di VareseNoi.

Quindicesima puntata che ha avuto come ospite Toto Bulgheroni, presidente della società biancorossa, che ha risposto presente all’invito in un momento difficile e travagliato della stagione per la squadra. Altro ospite è stato il giornalista Francesco Caielli.

Tanti i temi lui trattati, a partire dalla sconfitta nel derby di ieri contro Milano per arrivare a quelle che potrebbero essere le decisioni societarie per cambiare una situazione di classifica che sta tornando pericolosa.

Di seguito alcune delle dichiarazioni di Toto Bulgheroni.

«La differenza del potenziale delle due squadre è macroscopico - sul derby perso con l’Olimpia Milano - Io sono un po’ dispiaciuto e deluso dalla mancata aggressività che la squadra ha messo in campo. Non amo le giustificazioni o colpevolizzare qualcuno, ma andare in campo contro una squadra che tre giorni prima ha fatto la miglior prestazione annuale ha forse demoralizzato un po’ tutti. Se io ho giocato dieci anni in Serie A non avendo talento e fisco è perché forse ci ho messo qualcosa di più di quello che ci mettono i giocatori con tanto talento. Mi piacerebbe vedere questa mentalità in tutti».

«Non siamo la squadra che ha battuto Milano e Bologna, ma non siamo nemmeno quella che ha perso a Pistoia. Con Brescia e Milano, al di là del fatto che non abbiamo giocato una buona partita, ritengo che sono squadre che come potenziale e budget noi non possiamo avvicinare. Non mi piace parlare dei singoli, ma Tyus si sta mettendo in forma, Sykes ha auto l’infortunio e gioca ancora in punta di piedi, ma sono fiducioso che avrà impatto».

Sulla convivenza tra Sykes e Hands: «Se Sykes dovesse prendere in mano la squadra, Hands dovrebbe cambiare un attimo il suo gioco e diventare più finalizzatore. La verità è che sono due giocatori che, se sono in forma, e giocano bene possono fare la differenza. Noi soffriamo un gap fisico abbastanza evidente, non abbiamo una stazza e una forza fisica per poter reggere i pari ruolo delle squadre più forti».

Una delle cose che servirà a Varese è il supporto dei suoi tifosi: «Uno degli uomini più importanti per noi è il nostro pubblico e i nostri tifosi con l’ambiente che riescono a creare quando giochiamo in casa: mi appello affinché questo ci possa dare l’apporto che ci ha sempre dato. In questo momento è una delle cose più importanti».

Sul mercato e sulle sirene europee per Hands: «Scola guarda la società a 360 gradi. Chiaro che la prima squadra è il palco scenico e quello che ora viene posto in seria discussione. Sono convinto che Luis, con Maks e Zach, se avranno la possibilità di trovare un giocatore che possa spostare gli equilibri, faranno ancora qualcosa. Hands è un giocatore incredibile in uno-contro-uno ma che ha bisogno di entrare in un meccanismo che purtroppo, a volte, rompe lui da solo, ma è un giocatore incredibile. La sua agenzia ha sondato l’Eurolega, ma non credo che siano arrivate proposte concrete».

Su Mandole e la fiducia che la società ha in lui: «I bravi allenatori sono quelli che hanno i buoni giocatori, come Brescia e Milano: se in panchina non avessimo avuto Mandole, il risultato non sarebbe cambiato. Io lo vedo lavorare forte e dare tutto quello che riesce nel sistema di gioco che è il nostro e non va dimenticato quanto di buono ha fatto in alcune partite. Mandole sprona i giocatori, si prende delle responsabilità e non credo che in questo momento un cambio di allenatore possa portare a una svolta significativa. Crediamo che Herman possa fare ancora qualcosa di buono e che i giocatori lo ascoltino».

Sullo stile di gioco adottato da Varese negli ultimi anni: «Ogni volta che c’è un cambiamento nel mondo e nella vita ci sono resistenze, che non fanno altro che rallentare il cambiamento, che però va avanti lo stesso. Noi stiamo anticipando un cambiamento della pallacanestro, lo stiamo cavalcando e sono convinto che avremo delle soddisfazioni».

Sulla situazione economica della società: «Mi sto battendo per trovare qualcuno che sposi il nostro progetto, purtroppo le situazioni economiche locali sono molto difficili. Non smetterò mai di ringraziare Castelli e il Consorzio che ci hanno sempre sostenuto. La grande forza della società è stata eliminare le perdite rimanendo in Serie A. Questa è la nostra realtà. Tutti vorremo avere una squadra che abbia un livello più alto, ma sono convinto che con il nostro progetto ci arriveremo. Questo è un momento di sofferenza e di considerazione che Luis sta affrontando».

«Dopo la partita con Brescia ho incrociato persone che mi hanno insultato. Non ho la pelle del neonato e so quando sei in certe posizioni ti arriva addosso anche questo. Ma faccio fatica a digerire determinate cose, perché vuol dire che forse non siamo capaci abbastanza di dire quello che la società fa e quella che è la realtà dei fatti. Nei momenti difficili l’unica ricetta che ho è il lavoro».

Qui sotto il video della puntata integrale.

Lorenzo D'Angelo


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