A seguito di numerose richieste di informazioni di cittadini di Laveno Mombello e dintorni e su iniziativa delle sezioni Lega Salvini Premier di Laveno Mombello/Gemonio, Valcuvia e Besozzo, mercoledì scorso è stata presentata a un gruppo selezionato di operatori sanitari locali, sindaci e consiglieri comunali dei comuni limitrofi, l’iniziativa promossa da Regione Lombardia che ha come obiettivo la costituzione di ospedali di comunità sul proprio territorio.
La presentazione si è sviluppata attraverso una descrizione di carattere generale e tecnica, relativa all’iniziativa, da parte Emanuele Monti consigliere regionale e presidente della IX Commissione permanente – Sostenibilità sociale, casa e famiglia.
Nel caso di Laveno Mombello l’ospedale di comunità è già operativo ed è ospitato all’interno di un piano della Fondazione Centro Residenziale Per Anziani Menotti Bassani - ONLUS a seguito di un accordo a titolo oneroso con Regione Lombardia.
L’ospedale di Comunità si configura come struttura residenziale sanitaria della rete territoriale a ricovero breve ed è destinata a pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica e per degenze di breve durata.
L’obiettivo di questa nuova realtà territoriale è quello di contribuire ad una maggiore appropriatezza delle cure determinando nel contempo una riduzione di accessi impropri ai servizi sanitari con particolare riferimento alla condizione di eccesso di affollamento dei nostri Pronto Soccorso. Ha inoltre la funzione di facilitare la transizione dei pazienti dalle strutture ospedaliere per acuti al proprio domicilio, consentendo alle famiglie di avere il tempo necessario per adeguare l’ambiente domestico e renderlo più adatto alle esigenze di cura dei pazienti.
Il tempo massimo di permanenza all’interno della struttura è di 30 giorni per un totale di 15 posti letto in rotazione (attualmente sono presenti 5 degenti).
I segretari leghisti Rossana Carta (Laveno/Gemonio), Graziella Giacon (Valcuvia/Gavirate) e Anton Tombolato (Besozzo), spiegano che è stato importante sottolineare che la struttura è aperta a tutti i cittadini lombardi che ne facciano richiesta e rientrino nei parametri di ammissione: «Visto il grande interessamento da parte della comunità – concludono – prevediamo di organizzare nei prossimi mesi un incontro pubblico. Il nostro ringraziamento va ad Emanuele Monti, sempre disponibile al confronto».