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Busto Arsizio | 28 ottobre 2024, 07:30

Il bruco che c’è in noi, la farfalla che possiamo diventare: Valentina Bottini premiata a Sant'Omobono Terme

L’autrice di “Anche io salto i crepacci”, bustocca affetta da Atassia di Friedreich, racconta fatiche e conquiste della fisioterapia. La sua opera ha convinto e conquistato la giuria del “Premio Arte e Cultura”, indetto dall'Associazione Genesis di San Pellegrino Terme: «Riconoscimento per me inestimabile. Grazie ai medici e agli altri pazienti»

La consegna del premio "Arte e cultura"

La consegna del premio "Arte e cultura"

Ci sono tante storie nel libro autobiografico di Valentina Bottini. La sua, ovviamente, che convive e lotta con l’Atassia di Friedreich da quando ha 12 anni. Ma anche quella dei pazienti che, attraverso la fisioterapia, si difendono dagli assalti delle loro patologie. E quelle delle loro famiglie. Ancora, c’è la storia dei professionisti che mettono in campo quotidianamente competenza e passione. Una stratificazione di esperienze valorizzata dalla scrittura. Che è arte e, contemporaneamente, anch’essa terapia.

“Anche io salto i crepacci – Storia ed esercizi di un bruco diventato farfalla”, questo il titolo del volume, si è aggiudicato la prima edizione del “Premio Arte e Cultura” indetto dall'Associazione Genesis di San Pellegrino Terme. Sabato si è tenuta la consegna della targa che suggella il successo (vedi anche QUI).

Valentina, che collabora con IlBustese.it, non nasconde l’emozione. Ed elenca: «Questo premio per me ha un valore immenso e un significato quadruplo. Primo: vedere riconosciuti i miei impegni e i miei sforzi mi dà ancora più carica per continuare in quello che faccio. Secondo, il fatto che il libro sia stato scelto, valutato e giudicato meritevole di un riconoscimento è qualcosa di inestimabile per me. Questo premio, e siamo al terzo motivo di soddisfazione, è la rappresentazione di quello che ho sempre pensato, cioè che anche dalle esperienze negative può sempre nascere qualcosa di bello e importante. Infine, ho capito, di nuovo, che con la calma e la pazienza si possono raggiungere traguardi impensabili».

Inevitabili i ringraziamenti: «Al dottor Giampietro Salvi, neurologo, e alla dottoressa Annamaria Quarenghi, Responsabile del Servizio di Medicina Fisica e Riabilitazione all’Istituto clinico Quarenghi. Alla giuria tutta e ai presenti alla cerimonia di premiazione. Agli altri pazienti che mi hanno incoraggiata».

Un pensiero speciale al luogo dell'impegno: «Quando vengo ŕicoverata in clinica a San Pellegrino, a casa mi dicono che vado nella mia confort zone. Hanno ragione perché la clinica ormai è come una seconda casa e il personale, dai medici fino all'ultimo dipendente, è, per me, una famiglia».

S.T.

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