4-2 non è un numero: è il titolo. 1989: Varese-Fassa 4-2, secondo scudetto, Kronenbourg Varese batte Fassa Cavit. 2024: Varese-Fassa 4-2, seconda vittoria con un'unica cosa in comune al di là del titolo, che da solo fa la differenza: Cesare Carlacci, il "gatto" da 527 punti (251 gol e 276 assist), recordman di tutti i tempi gialloneri davanti a nomi mitologici come Pat Micheletti (271 punti) e Denis Houle (255). Sul ghiaccio 35 anni fa, in tribuna stasera accanto a Matteo Malfatti. Carlacci potrebbe spiegare tante cose ai Mastini di oggi: sicuramente se la sua Kronenbourg avesse avuto 1'52" di 5 contro 3 e oltre due minuti, alla fine, con il Fassa senza portiere avrebbe vinto 5-2 e non 4-2, rovinando però il titolo e i segnali dall'infinito.
Restiamo all'oggi che si fonde con l'allora: i gialloneri stasera non ce l'avrebbero fatta senza il nipotino di James Corsi, Rocco Perla, ancor più decisivo dell'mvp Dennis Perino (doppietta), visto che fino all'incantesimo del mago Franchini capace di spaccare la partita con il 2-1 dopo 25 minuti si è spesso trovato faccia a faccia contro i giocatori di una squadra organizzata, giovane e dal futuro assicurato. È lì, in difesa - stasera mancava Raimondi, lo si sapeva, ma non manca solo lui, è lapalissiano - dove spesso veniamo infilati lasciando i rimbalzi e i contrasti, che il Varese dovrà cambiare marcia, oltre che nel power play (1 su 6 è la stessa media della squadra di Czarnecki...), per sognare anche quest'anno. Ma intanto è 4-2 con il gatto Cesare Carlacci tra noi, come 35 anni fa, e sapete che i segni, qui, lasciano sempre il segno.
I segnali contano. E ce ne sono altri: la doppietta di Perino, con il secondo gol in giravolta sotto la Nord mandando il disco tra i gambali del portiere ucraino (bravissimo, perché gli ucraini giusti fanno la differenza), è il petalo di una rosa che sta sbocciando in virtù, evidentemente, di un coach che succhia il sangue da tutti - sperando che non ne porti via troppo a chi da anni ne ha già lasciati litri sul ghiaccio - e mette di fronte allo specchio giovani e meno giovani. Vedere Allevato e Crivellari costantemente in penalty killing (con il Dobbiaco beccammo il 2-2 da cui nacque il crollo, stasera no) è un segnale di quanto Glavic vada dritto sulla sua strada all'obiettivo finale, costi quel che costi, estasi o pena.
Varese croce e delizia, se vogliamo riassumere il tutto.
Nel terzo tempo un organizzatissimo Fassa prova solo a rientrare grazie al secondo gol di Mikhnov in superiorità, bloccato poi da una difesa migliore di quella del primo periodo e da Perla. È nel secondo periodo che si balla, non più dietro, fortunatamente, ma soprattutto là davanti dove il "mago" Franchini s'inventa il colpo del 2-1 che scardina la porta e cambia lo scenario dopo 25 minuti. Da lì si vede il miglior Varese, quello che galoppa e s'incunea nelle pieghe della difesa trentina con folate sferzanti.
Il siluro di Makinen in superiorità, una "bomba" che per ora è l'unica arma con l'uomo in più, deviato dall'essenziale Kuronen allarga il divario (3-1), prima del momento più esaltante della serata. Dennis Perino, 19 anni, timbra la doppietta del 4-1 con un numero sotto la curva gremita, giravolta e disco sotto i gambali del portiere, che fa scendere in pista i 900 spettatori: vedere questo ragazzo così follemente decisivo non ha prezzo. Nel conto c'è anche un palo di Pietro Borghi più altre occasioni.
Nel primo tempo è subito delizia, come contro il Dobbiaco: dopo 55 secondi una grande azione di Marcello Borghi da metà pista fino alla balaustra provoca la scudisciata al volo di Perino dallo slot. Bellissimo. Poi iniziamo a portare la solita croce su cui c'è scritta questa domanda: "Perché gli avversari arrivano così facilmente davanti a Perla?". Risposta: il portierone giallonero è chiamato a miracol mostrare, finché Vigl mette dentro giustamente il pari. Sulla croce ci sono anche dei chiodi: 1'52" in cinque contro tre senza una vera occasione.
Ma poi arriveranno il "mago" e, soprattutto, Cesare Carlacci e un Varese-Fassa 4-2 scritto nel cielo della gloria giallonera.
Varese-Fassa 4-2 (1-1, 3-0, 0-1)
Reti: 0'55" Perino (M.Borghi, Schina) 1-0, 11'08" Vigl (Defrancesco) 1-1; 25'37" Franchini (Kuronen) 2-1, 27'09" Kuronen (Makinen, M.Borghi) 3-1 in sup., 38'52" Perino (Matonti, Vanetti) 4-1; 47'16" Mikhnov (Salo, Rossi) in sup. 4-2.
Varese Perla (F. Matonti); Makinen, Crivellari, Ghiglione, Kuronen, Franchini; Schina, Fanelli, Perino, Vanetti, M. Borghi; M. Matonti, E. Mazzacane; Piroso, M. Mazzacane, Tilaro; Allevato, P. Borghi, Fornasetti. All. Glavic.
Fassa Pysarenko (Felicetti); Defrancesco, Ploner, Mikhnov, Vigl, Trottner; Blaha, Boisio, Rossi, Deluca, Salo; Kustatscher, Talmon, Defrancesco, Cassan, Riz; Carpano, Stoffie, Gilmozzi. All. Marchetti.
Arbitri: Luca Boverio, Fabio Lottaroli (Marco Brondi, Fabio Zen)
Note - Penalità Va 8', Fa 14'. Tiri Va 35, Fa 27. Spettatori: 879.
Terza giornata
Varese-Fassa 4-2, Pergine-Alleghe 4-6, Feltre-Aosta 4-2, Caldaro-Fiemme 3-1, Appiano-Dobbiaco 5-1, Valpellice-Bressanone 6-3.
Classifica
Caldaro 9. Varese, Feltre, Aosta 6. Appiano, Pergine, Valpellice 5. Fassa 4. Alleghe*, Dobbiaco 3. Fiemme, Bressanone* 1. Como 0*. *una in meno
Giovedì 3 ottobre, quarta giornata
Ore 20: Como-Caldaro (mercoledì 2, 20.30), Aosta-Pergine, Appiano-Alleghe, Fassa-Dobbiaco, Bressanone-Feltre, Fiemme-Varese (20.30).
Sabato 5 ottobre, quinta giornata
Varese-Bressanone (18.30), Pergine-Dobbiaco (20.45), Feltre-Como (19.30), Caldaro-Aosta (19.30), Valpellice-Alleghe (20.30). Posticipata a giovedì 17 ottobre (20.30) Fiemme-Fassa.