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Economia | 04 giugno 2024, 14:24

Non statistiche ma un bollettino di guerra: in Lombardia aumentano le denunce di infortuni sul lavoro, con 52 morti nei primi quattro mesi del 2024

Secondo i dati Inail, a fine aprile le denunce sono state 37.796 (+ 4,4%), quelle mortali in crescita del 6,12%. La segretaria regionale della Uil Lombardia Eloisa Dacquino: «Mentre gli infortuni continuano ad aumentare in settori in cui la Uil da tempo ha chiesto misure specifiche, assistiamo al silenzio della politica»

Non statistiche ma un bollettino di guerra: in Lombardia aumentano le denunce di infortuni sul lavoro, con 52 morti nei primi quattro mesi del 2024

I primi 4 mesi dell’anno registrano un aumento delle denunce di infortunio in Lombardia: a fine aprile 2024 sono state 37.796 (in aumento del 4,40%), di cui 52 con esito mortale (+6,12%) e 1370 le tecnopatie denunciate (+2,62%). Riguardo gli infortuni mortali, risultano essere in aumento nella gestione industria e servizi e nel settore delle costruzioni.

A dirlo sono i dati Inail, ripresi dalla Uil Milano Lombardia. 

«I dati degli infortuni denunciati nei primi quattro mesi dell’anno in Lombardia – dichiara in una nota Eloisa Dacquino, segretaria confederale UIL Lombardia – evidenziano l’aumento di quelli mortali nell’industria, servizi e nel settore delle costruzioni. Le denunce di infortunio risultano essere complessivamente  37.796, di cui 52 con esito mortale e 1.370 malattie professionali. In aumento rispettivamente del 4,41%, del 6,12% e del 2,62%. Mentre i morti sul lavoro continuano ad aumentare in settori sui quali la UIL ha da tempo chiesto misure specifiche, settori sottoposti a maggior rischio infortunistico nei quali occorrono maggiori controlli e formazione, anche on the job, assistiamo al silenzio della politica regionale, al silenzio delle imprese».

«L’Assessore al welfare Guido Bertolaso dia un segnale di attenzione convocando con urgenza la cabina di regia regionale alla presenza delle parti sociali e degli enti di vigilanza. In tema di formazione, controlli, subappalti abbiamo avanzato una serie di proposte per le quali attendiamo riscontro. Basta con le parole e gli impegni assunti in occasione di iniziative pubbliche: occorrono misure e azioni concrete a tutela della vita delle persone» conclude Dacquino. 

Redazione

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