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Politica | 23 maggio 2024, 07:44

«A Bruxelles meno ideologia e burocrazia e più programmazione». A Varese le proposte di Stati Uniti d’Europa

VIDEO. Raffaella Paita e Gianfranco Librandi – la prima senatrice, il secondo già deputato di Italia Viva ed entrambi candidati alle elezioni dell’8 e 9 giugno – hanno incontrato i simpatizzanti del territorio. Con loro la deputata Maria Chiara Gadda e alcuni amministratori. Tra le proposte emerse: sburocratizzazione, fiscalizzazione armonizzata tra i vari paesi e un ufficio della provincia di Varese a Bruxelles per intercettare i fondi europei

Da sinistra, Licata, Paita, Librandi e Gadda

Da sinistra, Licata, Paita, Librandi e Gadda

«Siamo i soli a presentare un progetto politico di rafforzamento dell’Europa». Parola dei promotori della lista Stati Uniti d’Europa, che unisce Italia Viva, +Europa, Partito socialista italiano, Radicali italiani, Libdem europei e L'Italia c'è.
Mercoledì sera, al ristorante Volo a Vela di Varese, Raffaella Paita e Gianfranco Librandi – la prima senatrice, il secondo già deputato di Italia Viva ed entrambi candidati nel Nord-Ovest alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno – hanno incontrato amministratori e simpatizzanti del territorio.
Con loro Maria Chiara Gadda, vicepresidente del gruppo di Italia Viva alla Camera. Presenti, tra gli altri, il consigliere regionale Giuseppe Licata, la consigliera provinciale Giuseppina Lanza, gli assessori varesini Stefano Malerba e Nicoletta San Martino, Gianni Lucchina, candidato sindaco di Gavirate, Pietro Vanzulli candidato a Tradate, e i sindaci Nicola Tardugno (Caravate), Matteo Marchesi (Sangiano), Fabio Zucconelli (Brusimpiano), oltre a Gianpaolo Ermolli e Carlo Alberto Coletto.

«Sburocratizzazione e regole uguali per tutti»

Le elezioni di giugno saranno molto importanti, perché gran parte delle decisioni che ci riguardano da vicino provengono da Bruxelles: «Quasi tutte – dice Paita –. I temi agricoli, dell’energia, del welfare, la sanità, con i miliardi a disposizione col Mes sanitario. Su questi temi con una ricaduta concreta sulla vita delle persone, le decisioni si prendono in Europa. Per questo serve una classe dirigente autorevole».

In questi giorni la candidata sta visitando diverse realtà imprenditoriali e associative in Lombardia. Lo ha fatto anche ieri con Matteo Renzi e Maria Chiara Gadda, già coordinatrice lombarda di IV: «La ringrazio. Sono onorata di avere una amica come lei e sono fiera di fare con lei questa battaglia».
Tra le richieste ascoltate sul territorio, «quella di avere una fiscalizzazione armonizzata a livello europeo, perché gli altri paesi non ci facciano concorrenza sleale. E un’azione di sburocratizzazione che aiuti le nostre aziende, che passano più tempo a fare scartoffie rispetto a occuparsi dei problemi reali di crescita della nostra economia».

«Anche il nostro territorio soffre»

«La provincia di Varese è la mia provincia – sottolinea il saronnese Librandi –. Qui lavoro e ho tutti i miei amici imprenditori e qui ci sono le loro famiglie. Sono appassionato della provincia di Varese e anche qui si soffre perché ci sono problemi economici che questo governo non sa risolvere. Tutte le volte che ha bisogno di soldi, si va a pesare sul debito pubblico. Poco tempo fa avevamo il 4,4 per cento di Pil, adesso siamo allo 0,7, l’anno prossimo saremo fanalino di coda dell’Europa. I cittadini di questa provincia sono svegli e preparati e chiedono di intervenire immediatamente. E ci chiedono di andare in Europa per cercare di attivare tutti i canali positivi possibili per dare una spinta alla nostra economia e ai nostri posti di lavoro».

«Un ufficio della provincia di Varese a Bruxelles»

«Noi abbiamo un progetto politico, gli altri fanno sondaggi sulla politica nazionale», ha detto ai presenti Maria Chiara Gadda, invocando «un’Europa meno ideologica, meno burocratica, che guardi alla vita quotidiana delle persone ma anche alla programmazione strategica». Per darle concretezza, «occorre innanzitutto mandare in Europa chi vuole andarci davvero» («E meno male che gli altri non ci vogliono andare, visto quello che stanno facendo al governo e in Regione», la punzecchiatura del consigliere lombardo Licata ai leader degli altri partiti che anche se eletti non andranno a Bruxellese).

A quel punto Gadda ha chiamato accanto a sé Librandi, che ha ricordato come Matteo Renzi sia riuscito in Italia a «cambiare il corso della storia e a portare a Palazzo Chigi Mario Draghi, che ci ha fatto sentire orgogliosi di essere italiani ed europei».
«I voglio andare in Europa per combattere questo governo – ha spiegato Librandi –. E voglio andarci perché l’Europa sta soffrendo. C’è l’attacco dei sovranisti: in Ungheria il reddito pro capite è la metà del nostro e l’aspettativa di vita è di dieci anni inferiore. Allora perché dovremmo diventare come l’Ungheria, perché l’ha deciso la Meloni, che aveva anche detto che avrebbe tolto le accise? Dobbiamo reagire, cercando di portare fondi europei in Italia. E per questo apriremo l’ufficio della provincia di Varese a Bruxelles», ha aggiunto tra gli applausi.

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