Storie | 01 maggio 2024, 21:11

Quei venti "ragazzini" partiti da Varese sono arrivati a Roma. La benzina? Passione, amicizia, ciclismo e... Pavarin

Età media sui settanta, lo straordinario gruppo guidato da Roberto Pavarin e da sua moglie Marina era partito nel nome di papà Achille il 24 aprile dai Giardini Estensi, salutato dal sindaco Galimberti e dall'assessore Malerba: dopo colline, strade sterrate, freddo, caldo e neve è giunto al traguardo nella capitale per la 25ª edizione del tour organizzato dall'associazione varesina

Quei venti "ragazzini" partiti da Varese sono arrivati a Roma. La benzina? Passione, amicizia, ciclismo e... Pavarin

Sono arrivati a Roma i venti cicloamatori del Gruppo Sportivo Pavarin partiti il 24 aprile dai Giardini Estensi di Varese per festeggiare la 25ª edizione del tour organizzato dall’associazione varesina che nel corso degli anni ha toccato diverse regioni del nord, centro e sud Italia.

In testa al gruppo con in mano il testimone di “papà Achille” è Roberto Pavarin, anima, con la moglie Marina, di una iniziativa imbevuta di amicizia e passione per il ciclismo.

Da Varese, salutati dal sindaco Davide Galimberti e dall’assessore allo sport Stefano Malerba, la squadra di “ragazzi” con età media di poco inferiore ai 70 anni ha fatto tappa a Stradella, Collecchio, Marinella di Sarzana, San Miniato, Buonconvento e Montefiascone, arrivando nella capitale, dove si concluse la prima edizione.

Colline, strade sterrate, freddo, caldo, neve a bordo strada e lungomare, affrontati con una benzina composta da entusiasmo, fatica e sfottò distribuiti in una sette giorni che resiste nel tempo con punto fermo la famiglia Pavarin e di volta in volta protagonisti anche diversi ma animati dalla stessa passione per la bici e la voglia di esserci, con il classe 1951 Antonio Curcio, portatore sano di sorrisi, votato dai compagni d’avventura “Re del Tour 2024”.

Tornando a casa, chi in treno con le gambe stanche chi guidando il furgone carico di telai, ruote e cambi, nella testa dei protagonisti c’è spazio solo per la consapevolezza di aver condiviso momenti unici e rari capaci ogni volta di generane di nuovi.

Roberto Bof

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