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Cronaca | 16 aprile 2024, 18:50

Cane maltrattato? «No, è diffamazione». Turista varesina a processo

Donna denunciata per un post su Facebook contenente l’indirizzo della proprietaria di un cane che per l’imputata era costretto a vivere sul balcone. Insulti da tutta Italia. Ma l’animale stava bene

Cane maltrattato? «No, è diffamazione». Turista varesina a processo

Aveva denunciato dei presunti maltrattamenti su un cane, diffondendo via Facebook la foto dell’animale, al sole sul balcone, e nel post sul social network aveva reso pubblico l’indirizzo di quella casa, invitando gli utenti a prendere i contatti con la polizia locale. Alla fine è stata denunciata lei, una turista varesina che nell’estate del 2021 si trovava in vacanza a Chatillon, Valle D’Aosta, insieme al marito, e che per giorni aveva osservato preoccupata quel cane, temendo che stesse andando incontro a un tragico destino, a causa delle temperature elevate e del possibile stato abbandono.

Circostanza quest’ultima esclusa dalla polizia locale del paese già dopo la prima segnalazione della donna, alla quale ne erano seguite diverse altre. Poi era arrivato il post, che in poco tempo era stato condiviso in tutta Italia, e che oggi è al centro del processo per diffamazione in corso in tribunale a Varese, dove la proprietaria del cane si è costituita parte civile dopo aver vissuto un vero e proprio incubo a causa degli insulti ricevuti via Facebook.

Il cane, di nome Utah, un incrocio tra un border collie e un pastore, stava bene con la sua padrona. All’epoca dei fatti, è emerso dall’ultima udienza, lo avevano confermato i vicini di casa dicendo alla polizia locale che il cane veniva regolarmente portato a passeggio. E lo avevano confermato gli agenti stessi recandosi sul posto. A queste circostanze si è aggiunta la versione della veterinaria di Utah, sentita in aula oggi, martedì 16 aprile, come testimone: «In quel periodo il cane aveva avuto dei lievi disturbi probabilmente legati ad un problema gastroenterico o ad una tracheite. In attesa di capire, ho consigliato alla proprietaria di non lasciarlo libero in giardino, per evitare che mangiasse erba».

Utah, insomma, stava sul balcone per precauzione, nello stesso periodo in cui l’indirizzo mail della polizia locale di Chatillon riceveva numerose segnalazioni di persone allarmate per le condizioni del cane. Tutte segnalazioni legati alla diffusione via Facebook del post “incriminato”. Un post che la donna oggi a processo avrebbe potuto evitare, sostiene il suo difensore. Se solo la polizia locale l’avesse avvisata per tempo della situazione, e non dopo otto giorni dalla sua prima segnalazione.

da Luinonotizie.it

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