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Territorio | 09 aprile 2024, 19:20

Stop alla pubblicità delle patatine. E il sindaco dà ragione al rettore

L'Istituto di autodisciplina pubblicitaria ha ingiunto di desistere dalla diffusione della campagna: «Il credente e non solo si sente offeso». Il sindaco di Gorla Minore Vittorio Landoni d'accordo con il Collegio Rotondi: «Il rispetto è uno dei valori fondanti della convivenza civile»

Stop alla pubblicità delle patatine. E il sindaco dà ragione al rettore

Stop alla diffusione dello spot delle patatine Amica Chips. Il Comitato di Controllo dell'Istituto di autodisciplina pubblicitaria - si riporta in un lancio dell'agenzia Ansa - «ha ingiunto le parti coinvolte di desistere dalla diffusione di tale campagna ritenendola in contrasto con l'art. 10 - Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona - del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, secondo cui: "La comunicazione commerciale non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose"». 

Intanto anche il sindaco di Gorla Minore ha voluto esprimere il proprio parere sulla decisione del rettore del Collegio Rotondi (LEGGI QUI) di rimuovere dagli scaffali del bar delle patatine «che si sostituiscono all'ostia consacrata nella campagna pubblicitaria».

 

Il sindaco

«Appoggio pienamente la decisione di don Andrea Cattaneo – ha spiegato il primo cittadino Vittorio Landoni – perché credo che il rispetto dell’altro venga prima di ogni cosa, e che in questo caso, dove si accosta una patatina ad uno dei simboli della religione cattolica, sia decisamente venuto meno. Non dimentichiamo, infatti, che il rispetto è uno dei valori fondanti della convivenza civile, soprattutto quando va a toccare quei valori che, come è successo qui, sono quelli su cui si basa il nostro Paese».

Il sindaco conclude ribadendo: «Credo che la libertà di parola sia sacrosanta, ma non bisogno mai dimenticare che essa viene meno quando si va a toccare la sensibilità delle altre persone».

Il blocco

Ma veniamo poi al provvedimento nazionale arrivato in serata. «Con riferimento alla campagna pubblicitaria relativa alle patatine Amica Chips, diffusa attraverso alcune emittenti televisive e via web - dice la nota dello Iap - per rispondere alle numerose richieste di chiarimenti nonché alle segnalazioni da parte di cittadini giunte alla segreteria dell'Istituto si desidera precisare quanto segue. La campagna pubblicitaria, ambientata in un convento e con sottofondo musicale l'Ave Maria di Schubert, mostra un gruppo di suore novizie dirigersi verso l'altare della chiesa per prendere la comunione. Non appena la prima novizia della fila riceve dal sacerdote l'ostia (nella versione web una patatina) si sente un sonoro scrocchio riecheggiare nella chiesa. Stupita e imbarazzata di poter essere la causa di quell'imprevista emissione, la novizia si volta verso la sagrestia dove una altra suora sta sgranocchiando le croccanti patatine pubblicizzate, prendendole dal sacchetto. Il video si conclude con le immagini del prodotto e il claim "Amica chips il divino quotidiano"».

Ancora, « ad avviso del Comitato il parallelismo che il messaggio instaura tra la patatina, descritta come "il divino quotidiano", e l'ostia, che rappresenta evidentemente il divino, si sostanzia nella derisione del senso profondo del sacramento dell'eucaristia, rendendo più che ragionevole che il credente e non solo si senta offeso».

Il provvedimento del Comitato di Controllo «potrà essere opposto dalle parti ingiunte con motivata opposizione al Comitato di Controllo nel termine non prorogabile di sette giorni» si conclude.

Loretta Girola

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