Nelle braccia alzate con la stecca al cielo di Hector Majul per il gol più facile a porta vuota del 4-1 che consegna la prima semifinale ai Mastini noi leggiamo il futuro e vediamo arrivare i gol più belli e difficili per questo messicano difficile da "leggere" che dà l'impressione di tenersi ancora strozzato in gola l'urlo della vittoria. Una vittoria che, per lui, non è data dal numero di reti segnate ma dall'essere un pezzo sempre più importante di questa squadra. Eppure noi sappiamo che quelle braccia al cielo possono essere decisive per andare a prendersi qualcos'altro, quando e se sarà il momento giusto.
Intanto, sono le braccia di Gianluca Tilaro a fondersi con quelle della folla in delirio che si sporge dalle tribuna e dalla curva acclamandolo per il gol più bello visto in questo campionato insieme a quello di Schina, quando il difensore partì sotto la Nord e arrivò a segnare dall'altra parte, sotto al bar. Un gol con il disco alzato con sombrero a scavalcare l'ultimo avversario e, poi, anche l'ottimo portiere Reinalter, dopo che il killer giallonero era piombato slalomeggiando da metà pista davanti alla gabbia, un gol del giocatore in più di questi playoff, in più perché in stato di grazia e d'onnipotenza, un gol che ha ricordato a Max Airoldi di Radio Village un altro sombrero di un altro giocatore che, qui, è e sarà sempre ricordato come il "Pastore" Tedesco. Tilly, dunque, come Tedesco, stessa T che si trasforma in un pugnale, in un proiettile, in un colpo secco alla nuca della partita che cambia l'inerzia dopo che l'Appiano, per due tempi, ha pattinato a velocità folle, forse troppo, andando a pressare i Mastini all'altezza di Perla anche nelle situazioni di inferiorità numerica, pagando alla distanza l'esperienza, la tattica perfetta e, diciamolo, l'impenetrabile difesa giallonera.
Nasce là dietro il punto dell'1-0 nella serie, nel muro delle linee difensive che hanno ritrovato Schina, confermato un superbo Raimondi, l'uomo gomma capace di allungarsi ovunque, il Mister Fantastic giallonero, un Bertin implacabile, un Naslund insuperabile, un Vignoli giusto e preciso, un Erik Mazzacane fatto di puro coraggio e soprattutto un Massimo Cordiano che, per essenzialità, senso della posizione e dell'intervento giusto al momento giusto, stasera si è dimostrato l'acquisto in più della scorsa estate.
È questa montagna gialla e nera invalicabile ad aver azionato il Varese capace di allungare nell'ultimo periodo sul 3-1 con Piroso che ha talmente tanta voglia in corpo da portarsi il disco dentro la linea di porta quel tanto che basta dopo essere partito da fuori e, soprattutto, di arrivare più fresco e pimpante in fondo anche grazie all'altra scelta vincente di dare molto spazio, meritatissimo, alla terza linea.
La Rosamunda parte a pochi minuti dalla fine, nel momento di massima sofferenza per una penalità inesistente fischiata contro Marcello Borghi per comportamento antisportivo che costringe il Varese in 4 a difendere il 3-1. E quando parte la Rosamunda, sappiamo tutti quest'anno come finisce.
Martedì ad Appiano sarà tutta un'altra storia, anche perché il Varese probabilmente potrebbe dover fare a meno di alcune pedine ma, chissà, magari la marcia in più in quel caso arriverà dall'attacco (stasera non si contano le occasioni a tu per tu con il portiere bolzanino) e sarà la serata di Pietroniro, Majul e, finalmente, del power play...
Secondo tempo giocato come se fosse un overtime, senza tirare il fiato, soprattutto da parte ospite, con un Appiano micidiale a pressare a tutta pista, anche in 4 contro 5, i giocatori di casa. La differenza, dopo tre occasioni pulitissime (Pietroniro, Majul, Tilaro) per i Mastini davanti alla gabbia, la fa il gol alla Tedesco del killer Tilaro, che si lancia da metà campo nel terzo e delizia il pubblico superando un avversario alzando il disco a mezz'aria con un sombrero, rimettendolo giù, spedendo in rete e facendo venire giù tutto. C'è da segnalare il record mondiale di penalità per ostruzione di questi playoff: quando brilla qualcosa che possa sembrare un'oasi nel deserto, gli arbitri urlano "ostruzione!".
Primo tempo, invece, segnato all'ultimo minuto dalla paura per Tilaro (botta al ginocchio), che resta sul ghiaccio per alcuni minuti dopo una carica alla balaustra di Hannes Oberrauch (il 98 ospite protesta pure...) e da una morale: l'Appiano, privo di Tombolato e Piechenstein, arriva davanti a Perla tre volte e fa male o rischia di farlo; nella prima segna con Maekinen in superiorità, nella seconda trova un miracoloso portierone giallonero a impedire il raddoppio e nella terza manda sul palo il rigore dello stesso finlandese autore del vantaggio. I Mastini hanno più occasioni ma realizzano solo un gol, il pari con fucilata di capitan Vanetti su rimbalzo dopo grande azione di Marcello Borghi e, soprattutto, a differenza degli altoatesini, accusano la solita sterilità in power play (0/2). Uomo in più e finlandesi, fin qui, fanno traballare la squadra di Czarnecki ma, alla lunga, non bastano.
Restano da segnalare il 6-0 del Caldaro a Pergine nell'altra semifinale oltre alla scelta del Merano di restare in Alps. Cose che in questo momento non ci riguardano e, sotto il peso di questa notte di gioia, paiono puntini invisibili.
Varese-Appiano 4-1 (1-1, 1-0, 2-0)
Reti: 4’49” Maekinen (Graf, Chizzali) in superiorità 0-1, 13’51” Vanetti (Marcello Borghi, Piroso) 1-1; 36'25" Tilaro (Majul, Naslund) 2-1; 55’ Piroso (Marcello Borghi, Bertin) 3-1; 59’41” Majul (Pietroniro, Tilaro) a porta vuota 4-1
Varese: Perla (Marinelli); Schina, Naslund, Piroso, Vanetti, Marcello Borghi; Raimondi, Bertin, Pietroniro, Majul, Tilaro; Vignoli, Massimo Cordiano, Tommaso Cordiano, Michael Mazzacane, Pietro Borghi; Erik Mazzacane, Crivellari, Perino. Coach: Niklas Czarnecki
Appiano: Reinalter (Paller); Maekinen, Frick, Rottensteiner, Graf, Raisanen; Radin, Hannes Oberrauch, Critelli, Pardatscher, Erlacher; Unterrainer, Spitaler, Chizzali, Matthias Oberrauch, Engl; Galimberti, Amici. Coach: Niko Marttila
Arbitri: Andrea Moschen, Simone Soraperra (Thomas Formaioni, Fabio Zen)
Note - Tiri Va 27, Ap 32. Penalità Va 10', Ap 16'. Spettatori: 743
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Semifinali (al meglio delle 5 gare) - Gara 1
Varese-Appiano 4-1
Pergine-Caldaro 0-6
Gara 2 martedì 19 marzo
Appiano-Varese (20)
Caldaro-Pergine (20.30)
Gara 3 giovedì 21
Varese-Appiano (20.30)
Pergine-Caldaro (20.30)
Eventuale gara 4 sabato 23
Eventuale gara 5 martedì 26
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CON I MASTINI FOREVER AD APPIANO
Martedì in occasione di gara 2 ad Appiano i Mastini Forever organizzano una carovana di auto per andare a sostenere la squadra in Alto Adige. Chiunque fosse intenzionato a partecipare può comunicarlo sulla pagina Facebook di Mastini Forever, sotto il post della trasferta. Il ritrovo sarà per le 14,50 nel parcheggio all'uscita di Solbiate Arno.