Il sapore della tradizione e il gusto per l'innovazione è la ricetta vincente dei ravioli prodotti dal raviolificio di Lonate Ceppino che sono sbarcati anche negli Stati Uniti e che mirano pure ai mercati asiatici come Cina, Taiwan e Giappone, senza trascurare Australia e Nuova Zelanda.
Un dato che non deve stupire vista la propensione dell'azienda guidata dalla famiglia Di Caro per le esportazioni: il 70% dei prodotti è destinato all'estero. Anche il Corriere della Sera ha puntato i fari su Lo Scoiattolo, intervistando oggi il direttore generale Massimiliano Di Caro.
Idee chiare quelle della famiglia Di Caro che il general manager aveva anticipato anche in un'intervista a VareseNoi nello scorso ottobre (LEGGI QUI).
«A fine anno abbiamo chiuso con un fatturato di 55 milioni di euro, in rialzo del 15% e prevediamo di continuare con lo stesso ritmo anche l’anno prossimo. A settembre abbiamo debuttato nella grande catena distributiva svedese ICA e abbiamo iniziato a vendere le tagliatelle all’uovo all’interno dei supermercati statunitensi e canadesi di Costco, uno dei più grandi operatori del retail a livello globale. Agli americani piacciono molto i nostri prodotti, in particolare i ravioli con cipolla caramellata e formaggio» ha raccontato al Corriere Max Di Caro dell'azienda di famiglia (il fratello Matteo si occupa delle esportazioni).
Nello stabilimento di Lonate Ceppino si continuano a sfornare nuove ricette per intercettare i nuovi gusti dei consumatori. Recentemente sono stati lanciati tre nuovi prodotti: i ravioli burrata e ‘nduja calabrese, scorza di limone di Sicilia e burrata, zucca e pancetta rosolata. Tra i preferiti e più venduti restano i Granpanzerotti gamberi e polpa di granchio e la perlina di Parmigiano Reggiano.
«Nei primi mesi del 2024 contiamo di raddoppiare la produzione e soddisfare la crescente richiesta con l’apertura di un altro stabilimento vicino al nostro. Normalmente la nostra forza lavoro è composta da 130 dipendenti che diventano 180 nei periodi di picco produttivo come quello pre-natalizio» conclude il direttore generale.