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Economia | 11 gennaio 2024, 11:09

Frontalieri in rivolta: già raccolte oltre cinquemila firme contro la nuova tassa sulla salute

I promotori: «I frontalieri pagano già la sanità con le trattenute d'imposta alla fonte e i relativi ristorni che vanno ai comuni di frontiera. Questa tassa aggiuntiva non fa altro che aggravare ulteriormente il loro carico fiscale»

Frontalieri in rivolta: già raccolte oltre cinquemila firme contro la nuova tassa sulla salute

Ha raccolto oltre 5.500 firme in pochi giorni la petizione online lanciata da Valerio Primerano su Change.org contro la nuova tassa sulla salute che graverà sui frontalieri: “Questa petizione riguarda tutti i frontalieri”, si legge nel testo, “è una questione di giustizia. La legge sulla tassa per la sanità dei frontalieri è ingiusta e discriminatoria. Si tratta di un prelievo forzato che colpisce solo una parte di cittadini, quelli che vivono e lavorano nelle zone di frontiera”, sono le ragioni di promotori e firmatari della petizione. 


“Le zone interessate sono quelle sulla fascia di confine: le Regioni confinanti con la Svizzera e cioè Valle d'Aosta, Lombardia, Piemonte e Trentino / Alto Adige. Contribuiscono complessivamente a circa il 40% degli scambi con la Confederazione.” Come spiegano i promotori dell’appello, “i frontalieri pagano già la sanità con le trattenute d'imposta alla fonte e i relativi ristorni che vanno ai comuni di frontiera. Questa tassa aggiuntiva non fa altro che aggravare ulteriormente il loro carico fiscale senza permettere invece di detrarre dalle imposte le spese mediche che vengono sostenute.”

A essere contestata dai firmatari è anche “l'idea di aumentare gli stipendi ai medici nelle aree confinanti”; secondo i sostenitori dell’appello, questo “non risolverà il problema della carenza di personale specializzato in queste zone, ma renderà semplicemente più attrattivo il lavoro in queste strutture a discapito delle strutture in paesi distanti dal confine.”

“Chiediamo quindi l'annullamento della legge sulla tassa per la sanità dei frontalieri”, conclude la petizione. “Non si può continuare a penalizzare questi cittadini con misure fiscali ingiuste e discriminatorie. Facciamo sentire le nostre voci! Firmate questa petizione.”

C.S.

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