L'urlo strozzato dell'impresa più grande rimarrà tale per altri sette giorni, quando i Mastini ci riproveranno, nell'occasione ancora più difficile e più importante. Battere una squadra dell'Alps si può, lo abbiamo visto questa sera. Battere i campioni d'Italia del Cortina nella loro tana, che però sarà un catino ribollente di giallonero, forse si può - noi pensiamo di sì - o forse no, ma sicuramente il Varese ci proverà.
Il Fassa ha salvato il 4-3 dopo essere stato messo all'angolo dai Mastini nel terzo tempo e, soprattutto, negli ultimi minuti: sospinti dallo spirito della Coppa Italia e della finale per il titolo, i gialloneri hanno imbastito un lungo assedio, sfiorando in più occasioni un pari che avrebbero meritato (un palo interno colpito da Tilaro ha fatto gridare al gol). Ma questa è una sconfitta che vale qualcosa più di una vittoria, e cioè la convinzione di poter vincere una gara secca contro una squadra di categoria superiore.
Servirà mettere in pista per tre tempi a Cortina il terzo periodo ma anche parte del secondo di questa sera, quando i gialloneri sono rientrati dal 4-1 al 4-3 con due scudisciate da fuori di Gibbons (ancora lui) e Marcello Borghi, arrivando a un legno dal 4-4.
Servirà sapere che non sono e non saranno le occasioni, più o meno equivalenti, a fare la differenza ma tutto il resto. La capacità di soffrire in inferiorità (anche in 3 contro 5), la spinta dell'ambiente con cui fondersi come questo gruppo riesce ancora benissimo a fare, le mani di Gibbons da fuori e tante piccole, vecchie nuove cose.
Servirà sapere che con un errore sei morto o quasi, com'è accaduto all'ultimo secondo del primo periodo su un disco non liberato da Piroso su cui si è avventato il fassano Trottner per segnare il 3-1 ospite dopo che il Varese non solo era passato in vantaggio con un guizzo di Raimondi, abile a fiondarsi come un gatto davanti alla gabbia per l'1-0, ma aveva anche saputo difendersi di squadra nella sofferenza del pari (bellissimo per velocità ed esecuzione con un tiro angolatissimo di Biondi) e del raddoppio trentino.
Servirà sapere quanto possono essere esiziali le penalità o i bastoni alti e certi tocchi che in IHl lasciano il tempo che trovano, mentre qui scavano il solco e prosciugano energie. Due penalità una in fila all'altra come quelle prese da Perino (nessuna croce, avrebbe potuto essere al suo posto qualunque altro Mastino), la seconda praticamente mentre rientra dalla panca puniti, contro un Fassa o un Cortina contribuiscono a rendere concreta la differenza tra le due categorie. Così come le settimane di vantaggio nella preparazione a favore delle squadre di Alps: qualche penalità è forse figlia proprio del fatto che il Varese arrivava un attimo dopo sul disco.
Piccole cose che diventano grandi, pesando come macigni, come il 4-1 da annullare, e invece convalidato, segnato mentre Perla - poi a terra - aveva il disco in mano, perso per colpa di una bastonata.
Piccole cose che, però, possono diventare grandi anche a sfavore del Cortina. Come l'emozione, l'adrenalina, il clima da finale della vita eppure accompagnato da leggerezza e spensieratezza, tutte a vantaggio dei Mastini, grazie a quel fuoco che a Varese non si spegne (e l'innesto di Massimo Cordiano, atteso a inizio settimana, potrebbe aiutare a credere in un miracolo all'Olimpico) e che soffierà giù dalle gradinate grazie al popolo giallonero.
E ora, con i recuperi di Tommaso Cordiano, Pietro Borghi e Felix Garber, sarà Supercoppa: i sogni vivono in un posto che non si vede, devono solo trovare ali per volare. E quelle ali siete voi e siamo noi.
Varese-Fassa 3-4 (1-3, 0-1, 2-0)
Reti: 1'26" Raimondi (M.Mazzacane, Gibbons) 1-0, 4'21" Biondi (Parmesani, Vigl) 1-1, 8'56" Biondi in sup. 1-2, 19'59" Trottner 1-3; 37'04" Vigl 1-4; 41'21" Gibbons (Vignoli, M.Mazzacane) 2-4, 49'21" M.Borghi (Schina).
Varese: Perla (Marinelli); Naslund, Schina, Vanetti, Piroso, M. Borghi; Vignoli, Fanelli, Raimondi, M.Mazzacane, Gibbons; Bertin, E.Mazzacane, Tilaro, Pietroniro, Perino; Crivellari, Allevato. Coach: Czarnecki.
Fassa: Lillie (Felicetti); Naslund, Forte, Sylwander, Selin, Cassan; Ploner, Costantin, Iori, Schiavone, Biondi; Kustatscher, Forte, Vigl, Stoffie, Abbott; Rossi, Deluca, Trottner. Coach: Eriksen.
Arbitri: Nicola Basso, Simone Lega (Federico Cusin, Simone Vignolo).
Note - Tiri Va 31, Fa 25. Penalità Va 21', Fa 17'. Spettatori: 515.