/ Varese

Varese | 29 maggio 2023, 16:21

«Ferrero, il vino sfuso, gli elicotteri per i dipendenti e le ferie in vendemmia: era il lato umano il suo segreto»

In Camera di Commercio a Varese, per la prima volta in Lombardia, ieri sera è stata presentata la biografia del patron dell'unica "azienda familiare multinazionale italiana". A svelare gli aneddoti su uno dei più grandi imprenditori italiani l'autore del libro Salvatore Giannella, in una serata organizzata dal nostro gruppo editoriale More News

«Ferrero, il vino sfuso, gli elicotteri per i dipendenti e le ferie in vendemmia: era il lato umano il suo segreto»

La sua umanità è proporzionale alla grandezza di ciò che ha creato. È stato il "lato umano" di Michele Ferrero, principe dell'unica azienda familiare multinazionale italiana, protagonista dell'appuntamento ieri sera in Sala Campiotti della Camera di Commercio.

L'unica biografia ufficiale riconosciuta dalla famiglia - "Michele Ferrero, Condividere valori per creare valore" - è stata presentata per la prima volta in Lombardia a Varese, alla presenza dell'autore del volume Salvatore Giannella, affiancato da Enrico Anghilante, editore del nostro gruppo editoriale MoreNews. Presenti anche Roberto Bernasconi, direttore generale della Bcc-Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, e Marco Colombo, imprenditore e sindaco di Daverio.

In sala erano presenti diversi importanti imprenditori del nostro territorio, rappresentanti delle istituzioni e della politica. 

«Il successo non è figlio della solitudine e dell'arroganza, ma nasce dal mettere persone al centro - ha detto Mauro Vitiello, presidente di Camera di Commercio padrone di casa insieme al segretario generale Mauro Temperelli Una visione globale scaricata in una visione locale. Una terra di vinti si è trasformata in una terra di vincitori. Contadini che diventano operai ma non lasceranno mai la loro terra perché con dei permessi potevano essere presenti alle vendemmie e avevano a disposizione navette che poi potevano portarli in fabbrica».

«Dobbiamo tornare a raccontarci - ha aggiunto - perché mio figlio e i suoi compagni non devono pensare che imprenditori come Ferrero, Olivetti, Delvecchio o Ferrari esistano solo oltreoceano». 

«Vorremmo che la Bcc fosse sempre più la banca di Varese e del Varesotto - ha invece salutato i presenti Roberto Bernasconi - Condividere valori per creare valori, come si legge nel titolo della serata, è quello che fa una banca locale. Prendere esempio da imprenditori così illuminati è motivo di apprendimento e conoscenza. Ci sono anche qui imprenditori che sfidano il contesto economico e creano grandi iniziative».

Sul "palco" della Sala Campiotti, il primo a curiosare nella vita e nella biografia di Ferrero è stato Colombo, che ha chiesto che rapporto avesse l'imprenditore con il sindaco e i politici di Alba, sede originaria dell'azienda: «Tra i 70 collaboratori e gli intervistati legati a Michele Ferrero ci sono stati i sindaci di Alba - dice Salvatore Giannella, autore della biografia - "Lei ci tratti come normali cittadini, non vogliamo privilegi" sosteneva Michele Ferrero. La sua riservatezza era proverbiale: ai suoi dipendenti infatti diceva di operare come se fossero nei sottomarini o come se fossero squali».

«La signora Maria Franca mi chiese di illuminare il suo lato umano. E da lì iniziò il mio lavoro» ha aggiunto Giannella, che poi ha iniziato a sfoderare alcuni aneddoti straordinari.

«Michele Ferrero chiamava i presidi delle scuole e chiedeva a fine anno scolastico chi fossero stati i migliori 7 studenti di ogni istituto. Poi li andava a trovare. Così scovava i talenti. Bartolomeo Salomone, attuale presidente della Ferrero, entrò a fare il colloquio di assunzione - a quei colloqui Michele Ferrero assisteva senza farsi vedere, da dietro un vetro - e disse: "Ma io sto facendo l'università a Torino...". "Perfetto - gli fu risposto - Continui a studiare tre giorni in università, e gli altri venga in fabbrica. Così avremo un dirigente che sa quale sia la nostra anima ed è anche istruito».

«Nel mosaico delle tessere del lato umano, Ferrero non era solo un genio creativo h24 e basta - anche se aveva bisogno un segretario di notte, che prendesse gli appunti sulle idee che venivano e non potevano sfuggire - ma anche un ricercatore: quando vedeva che la cioccolata si scioglieva, magari per il caldo, grazie alla moglie che traduceva le riviste tecnologiche estere che arrivavano in azienda, trovava la "ricettina" di soia che permetteva alla cioccolata di non "sudare" più. Anche se poi decise di vendere zero chili di cioccolata d'estate per non mandarla al massacro».

E ancora: «Si piazzava nel corridoi degli alimentari, degli autogrill e dei centri di commercio anche all'estero, e notava la reazione delle tante "signora Valeria", il suo consumatore ideale, da non scontentare mai».

Era il capitale umano che Ferrero difendeva e valorizzava: «Il centralinista rappresenta l'azienda con il mondo esterno e, dunque, deve rispondere al primo squillo. Deve essere cortese. Deve dare la giusta risposta o l'indirizzo della persona più adatta con cui parlare. E invece in tanti, quando chiamano, si sentono rispondere: "Tra 5 minuti o più sarà collegato" e poi magari cade anche la linea».

«La reputazione, direttamente proporzionale a quanto si risponde positivamente alle promesse fatte, era il riconoscimento più alto che potesse avere l'azienda, era la medaglia d'oro da mettere sul petto di un'azienda. La reputazione doveva crescere anche nei 55 Paesi dei 5 continenti dove lavorano 41.550. Arrivava dove non arrivano bilanci e soldi».

Di politica, invece, «non si interessava. Gli sfuggì solo una volta: "Sono un socialista a modo mio, creo ricchezza per redistribuirla"».

Ecco come affrontava il mercato estero: «Affrontò con anticipo la Germania. La chiave di volta fu assegnare ai tedeschi un conforto comune quotidiano, perché la signora Valeria tedesca ha un gusto diverso dalla signora Valeria italiana o francese: e allora Ferrero s'inventa il cioccolatino con un po' di alcol e il Ferrero Rocher, un piccolo conforto da prendere ogni giorno».

Ferrero, poi, aveva «un planetario con segnate tutte le feste dei vari Paesi del mondo, alle quali Ferrero doveva esserci per rafforzare la sua presenza e prolungare la festa. Sulla consuetudine giapponese di spalmare San Valentino su una settimana, non vorrei che ci fosse lo zampino di qualcuno del marketing di Ferrero».

E ancora altri aneddoti: «A Bologna ho trovato un libro di un compagno dell'istituto tecnico di Mondovì dove Ferrero studiava. C'era scritto: "Settimana prossima devo essere ad Alba dove Michelino pare debba mettere su una fabbrica di cioccolateria". Schiacciava le castagne e la nocciole sotto il banco, poi le offriva ai compagni a cui non piacevano molto. Da lì capì quanto aumentare o diminuire la quantità di nocciola».

Una volta «arrivò con lo zio Giovanni davanti ai Motta e agli Alemagna a Confindustria. Che lo accolsero dicendo: "Ferrero chi?". Bruno Buitoni una volta chiese in azienda: "Ma questo Michele Ferrero esiste davvero o è un nome che avete creato voi, una figura fantasmagorica?". Ecco che torna la filosofia di lavorare in un sottomarino».

«La qualità del lavoro alla Ferrero deve essere misurata da altri indicatori. I dipendenti vengono presi da navette al lavoro e poi riportati. Vengono concesse ferie speciali per la vendemmia. In questo modo non si inseriscono nel tessuto urbanistico di Alba trasformandola in una metropoli con i problemi conseguenti. La Fondazione dà opportunità ai dipendenti anche quando vanno in pensione, dal campo della salute alla patente dei nonni, che permettono di coltivare le passioni anche alla fine dell'età lavorativa». 

Fondamentale il racconto di questo passaggio: «Era attento al sociale: se ci sono capifamiglia senza lavoro ad Alba, quei capifamiglia vengono assunti in azienda. Per evitare il familismo asociale, lui punta su questo: la fedeltà del lavoratore raddoppia se gli prendi anche la figlia al lavoro con lui. E' un familismo morale il suo: il 50% dei dipendenti infatti ha avuto un parente in ditta». 

La politica si è affacciata spesso alla porta di Michele Ferrero: «Lui non ha amato questi contatti, perché il tempo della politica non ha coinciso con il tempo di Michele Ferrero. Quando Berlusconi lo chiamò per andare a Napoli al G7, gli rispose: ma cosa vengo a fare tra tanti potenti che parlano di problemi mondiali? Vediamoci con le nostre mogli settimana prossima per risolvere i problemi italiani».

«Era spiccio: di fronte a una bottiglia di vino da 50 euro in autogrill, rispondeva: portatemi del vino sfuso. Ed era la stessa persona che metteva a disposizione gli elicotteri per i dipendenti che avevano qualche difficoltà».

«La grande intuizione fu quella di portare la cioccolata da prodotto elitario a prodotto di massa. E poi vivere, creare e donare controvento: questo è il segreto della Ferrero. Quando arrivava un grande esperto di marketing, gli raccontava l'azienda e faceva assistere alla cosa a 140 dipendenti nell'auditorium. Poi, quando il grande esperto se n'era andato, diceva a tutti: buttate via gli appunti, visto che andrà a riferire le stesse cose alle altre aziende concorrenti. Noi facciamo l'opposto. Tutti vendono l'uovo di cioccolata a Pasqua? Noi lo vendiamo tutti i giorni: basta un ovetto piccolo. Tutti fanno cioccolato solido? Noi facciamo la nutella. Tutti pensano che il tè sia solo caldo e in bustina? Noi lo facciamo freddo senza bustina. Ecco come vivere, creare e donare controvento».

Gli affetti più cari nell'ultimo passaggio: «La signora Maria Franca, sua moglie, è stata "accanto" a Michele Ferrero, ha metabolizzato nella sua vita la parola cioccolato. Nella dichiarazione d'amore lui le chiede: "Maria Franca, vorresti sposare uno come me che ti ricorderà ogni giorno le parole cioccolato e fatturato?". Lei rispose: "sì". Poi c'è Piera, la madre di Michele, un gigante dell'imprenditoria italiana: preparava la cioccolata di notte ai dipendenti e passava con il thermos del the».

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore