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Territorio | 18 aprile 2023, 16:46

Cassano Magnago: Afpd fra palcoscenico e vento

L’associazione familiari persone disabili (230 soci, impegno quotidiano fra accompagnamento ai centri diurni e laboratori) porta in scena “Il mago di Oz”, il 22 aprile, a Busto Arsizio, e gonfia le vele per un’esperienza in barca. Il sogno? «Uno spazio per il “dopo di noi”»

Da sinistra, Maria Rosa Barbieri, Marcello Crespan, Linda Canavesi e Ivano Favero

Da sinistra, Maria Rosa Barbieri, Marcello Crespan, Linda Canavesi e Ivano Favero

Afpd si appresta a un trittico di appuntamenti. Il sodalizio, Associazione familiari persone disabili,  è capitanato da Marcello Crespan. Che cosa ha nel mirino? Vela e teatro. Vento, acqua, palcoscenico, riflettori.

Sabato 22 aprile, i ragazzi di Afpd metteranno in scena “Il mago di Oz”. Con la regia di Elisa Carnelli e Sara Terlizzi, 17 ragazzi e sette volontari saliranno sul palco di Sant’Anna, a Busto Arsizio. Metteranno in scena una fiaba immortale e i suoi fantastici protagonisti: Dorothy, l’uomo di latta, il leone e lo spaventapasseri.

«Sembra incredibile – raccontano gli organizzatori – ma ci sono anche maschi che vogliono interpretare Dorothy. Forse perché Dorothy  attraversa mondi,  è l’eroina che va oltre… Come i nostri ragazzi e le nostre ragazze: se vedono una barriera la vogliono oltrepassare, vogliono sfondare. Comunicare …».

Fatto sta: declinazione  multipla per il personaggio, ad arricchire un racconto di fantasia, immediato e complesso e insieme. Saranno quattro le perone su carrozzina “on stage”: sfideranno le barriere, si proporranno in modo potente al pubblico.

Nel mirino ci sono anche vento e acqua. Cioè barca a vela, grazie alla collaborazione con Velaclub Tradate e Vela Granda Varese. Ad annunciare le iniziative imminenti ci sono Marcello Crespan, presidente Afpd, affiancato dal consigliere comunale Ivano Favero, da Linda Canavesi  (per l’associazione porta in piscina, a prendere confidenza con l’acqua, sei ragazzi) e Maria Rosa Barbieri (coordinatrice del gruppo teatro).

Crespan: «I ragazzi non vedono l’ora di andare in scena. E di mettersi in barca: saliranno su sei scafi. Saremo in 24, accompagnatori inclusi, alla presenza degli armatori».

Quanto “cuba” Afpd? «Abbiamo 73 volontari e 230 soci. Fra gli impegni principali ci sono il trasporto dai domicili ai centri diurni, e ritorno. Nella nostra sede portiamo avanti laboratori: gli spettatori de “Il mago di Oz” vedranno sul palco le creazioni dei nostri artisti».

La sede di Afpd è in via Foscolo. Ampia, ariosa. Invidiabile. Conquistata grazie a impegno e generosità. Ma c’è un sogno: uno spazio per il “dopo di noi”, la creazione di un luogo in cui i ragazzi e le ragazze di Afpd possano vivere serenamente anche una volta detto addio ai genitori. Le basi per una comunità sono gettate: «Basta guardare il progetto teatro, i partecipanti hanno imparato a conoscersi, si è creato un gruppo, le persone si sono affezionate le une alle altre».

Stefano Tosi

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