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Salute | 03 marzo 2023, 16:52

Castellanza, emergenza medici: la raccolta firme arriverà in Regione. E l'ambulatorio temporaneo non convince: «Avere il tuo dottore è un'altra cosa»

Sono quasi 700 i cittadini che hanno sottoscritto la petizione del Pd dove si chiede una soluzione definitiva alla mancanza dei medici in città. «Anche la convenzione siglata qualche giorno fa con Mater Domini non è sufficiente» spiega il segretario castellanzese Alberto Dell’Acqua

Castellanza, emergenza medici: la raccolta firme arriverà in Regione. E l'ambulatorio temporaneo non convince: «Avere il tuo dottore è un'altra cosa»

«Io sono uno di quei pazienti che frequenta l’ambulatorio temporaneo di via Roma, è vero che così hai la possibilità di vedere un medico, ma non è la stessa cosa di avere la propria dottoressa che conosci, e che ti conosce, da venticinque anni.
Inoltre, per ogni visita o ricetta ci vuole tantissimo tempo, perché tutte le volte è necessario rispiegare da capo patologie, condizioni fisiche e la storia medica.
È tempo perso sia per noi pazienti che per i medici, che dovendoci ascoltare non possono vedere altre persone».
Queste parole del pensionato castellanzese Bruno Ferrario ben riassumono le difficoltà di chi ha deciso di utilizzare l’ambulatorio temporaneo di via Roma per rimediare all’assenza di un medico di riferimento.

È anche per questo che il signor Ferrario, dopo aver raccontato la sua storia questa mattina al mercato, ha voluto andare a firmare la petizione promossa dal Pd di Castellanza, che chiede agli enti preposti di trovare una soluzione definitiva a questa situazione.
«In due mesi abbiamo raccolto quasi 700 firme – spiega il segretario del Pd castellanzese Alberto Dell’Acqua – firme di cittadini arrabbiati che vorrebbero vedere la fine di questa odissea.
Quello che chiediamo è che si smetta di pensare a soluzioni tampone, ma che si trovi una volta per tutte il modo di risolvere il problema della carenza di medici, delle code infinite e di tutti quei pazienti che, al momento, pur pagando la loro quota allo Stato, sono abbandonati dalla sanità pubblica».

Seppur promossa e portata avanti dal Pd castellanzese, la raccolta firme non deve, secondo Dell’Acqua, essere vista come un’iniziativa di partito: «Quando abbiamo iniziato – sottolinea il segretario – abbiamo offerto a tutti la possibilità di partecipare e di dare una mano, ma nessuno ha accettato, anche se esponenti di altre realtà hanno firmato».
La raccolta non si ferma, ma il Pd ha intenzione di iniziare a consegnare queste prime firme ad ATS, ASST e al consiglio regionale, appena si sarà insediato, perché si attivino e trovino finalmente una modalità di accesso alla sanità pubblica efficace ed equanime per tutta la popolazione.

«Anche la convenzione sottoscritta dal Comune qualche giorno fa con Mater Domini (leggi QUI) – prosegue Dell’Acqua – seppur utile per certi versi, non riesce ad essere la soluzione definitiva, anzi rischia di esacerbare gli animi e di creare ancor più disparità tra la cittadinanza.
In molti ci hanno già fermati per dirci che è una bella iniziativa per chi se lo può permettere, ma che non tutti, soprattutto i pensionati, hanno le risorse per pagare le visite, o possono recarsi in Mater Domini.
Immaginiamo, ad esempio, una pensionata senza auto e senza parenti vicini, che abita su viale Borri al confine con Busto e che percepisce una pensione minima, ovvio che per lei sia solo l’ennesimo servizio a cui non può accedere».

«Se si fosse scelto di coinvolgere tutta la maggioranza – conclude Alberto Dell’Acqua – si sarebbe riusciti, forse, a trovare soluzioni diverse e più pratiche; rivolgendosi a tutte le realtà del territorio si sarebbe forse riusciti ad abbattere ulteriormente i costi, o si sarebbe potuto pensare a qualcosa di veramente rivolto a tutti.
Inoltre, sappiamo benissimo che, nonostante al momento Castellanza rappresenti l’epicentro di questo problema, a breve anche altri comuni si troveranno nella stessa situazione; perché allora non fare fronte comune con gli altri paesi per rivolgersi tutti insieme agli enti e spingerli, anche grazie alla forza dei numeri, a trovare finalmente un modo definitivo per garantire ai cittadini assistenza medica?».

Loretta Girola

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